#Sicilia. Il Museo Baglio Anselmi di Marsala resta chiuso e lascia fuori 200 turisti

I turisti lasciati fuori dal Museo Archeologico Baglio Anselmo
I turisti lasciati fuori dal Museo Archeologico Baglio Anselmo

Sicilia terra di turismo ma non di turisti. Almeno a Marsala, in provincia di Trapani, dove ieri pomeriggio 200 visitatori sono stati lasciati fuori dal Museo Archeologico Baglio Anselmi.

Un arrivo, quello dei 130 soci di SiciliAntica che stavano concludendo un Corso di archeologia Fenicio-Punica, abbondantemente preannunciato. Così come pare fossero stati preannunciati anche due pullman di turisti inglesi.

Niente da fare. L' ai Beni Culturali decide quali strutture restano aperte e quali no. E il Museo Archelogico Baglio Anselmi di Marsala è tra queste. Irremovibili i tre custodi, che sicuramente avranno lasciato un ricordo indelebile nei cuori dei mancati visitatori, soprattutto in quelli dei turisti inglesi.

L'Associazione aveva informato per tempo la propria presenza anche se era stata avvertita che per mancanza di personale  si poteva visitare solo metà del Museo, ovvero la sala dove era conservata la nave punica -spiegano dalla presidenza regionale di SiciliAntica. Ma quando arriva trova un'amara sorpresa: non è possibile visitare nemmeno la metà del Museo. Il portone è chiuso.

I tre custodi, uno dei quali si atteggiava a leader del gruppo e si vantava di rappresentare il sindacato, tirano fuori una disposizione di servizio in cui si precisa che il Museo è chiuso di domenica perché l'assessorato aveva deciso quali strutture aprire e quali no, e siccome il Baglio Anselmi non era tra queste, non era stato concesso nessuno straordinario. Di conseguenza nessuna apertura“.

I responsabili di SiciliAntica, che avevano comunicato il proprio arrivo al direttore del museo Maria Luisa Famà, chiedono di contattarla telefonicamente. Ma nonostante la disponibilità di quest'ultima a consentire l'accesso, il portavoce dei custodi afferma che se voleva far entrare i visitatori ci avrebbe dovuto pensare lei. Stando ai dipendenti del museo, la Famà avrebbe concluso la conversazione dicendo: “Fate voi”.

“A questo punto -prosegue la nota di SiciliAntica- sempre lo stesso custode comunica che loro non apriranno perché c'è un altro regolamento che prevede che con tre persone non si può aprire. Morale della favola: in tre non possono aprire nemmeno la sala adiacente all'ingresso. Tutto ciò è vergognoso. Forse se i custodi fossero pagati proporzionalmente a quanti turisti varcano la porta di un Museo sarebbero meno fiscali.

Invece si è permesso a taluni soggetti di spadroneggiare nei nostri musei e nelle nostre aree archeologiche, procurando danni all'erario anche in questo momento di particolare difficoltà economica. Fino a quando dovremmo sopportare l'arroganza di queste persone, che sta rovinando i beni culturali e danneggiando l'immagine della Sicilia?”.

A questa domanda dovrebbe rispondere l'assessore ai Beni Culturali Antonio Purpura, che dovrebbe chiarire come sia possibile che il direttore di un museo dica a dei custodi “Fate voi” e come sia possibile che in Sicilia non si trovino le risorse per pagare gli straordinari in strutture del , che da aprile a sarebbe logico rendere fruibili ogni giorno.

Sul sito della Regione Sicilia c'è un elenco delle strutture aperte di domenica e il Baglio Anselmo non è tra queste. E allora perché il direttore Famà (che è un dirigente regionale e da quanto si legge nello stesso sito ha una retribuzione lorda di 62.220,73 euro l'anno) ha promesso all'associazione SiciliAntica e ai turisti inglesi una visita, salvo poi lavarsene le mani e dire ai custodi “Fate voi”?

Ecco, l'assessore Purpura dovrebbe rispondere anche a questo. E per avere un'idea, anche se relativa vista l'esiguità dei numeri, di cosa pensino i visitatori del museo, andate a dare un'occhiata ai commenti.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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