#Sicilia. Caos rifiuti, da ambientalisti, PD, SEL e 5 Stelle: “No agli inceneritori”

Crocetta inceneritoriTutti uniti per dire no agli inceneritori. Da PD, SEL, Movimento 5 Stelle e associazioni ambientaliste arriva una bocciatura senza se  e senza ma per il governo Renzi, che  in conferenza delle Regioni ha ottenuto il via libera per costruirne 8, due dei quali in Sicilia. 

“Nessuno può arrogarsi il diritto di strumentalizzare la drammatica emergenza rifiuti in Sicilia per battaglie politiche -commenta la parlamentare PD Mariella Maggio, presidente della commissione Territorio e Ambiente all'ARS. Il governo non può certo pensare di affrontare il tema partendo dalla coda, cioè dalla realizzazione degli inceneritori. Al tempo stesso, il governo regionale e gli enti locali non possono perdere più un minuto di tempo e devono fare quanto necessario per l'applicazione della riforma. Se non si costituiscono le SRR, le Società di Regolamentazione dei Rifiuti, che sono gli strumenti richiesti dall'UE in base ai principi di autosufficienza e prossimità, questo stallo non si potrà superare”.

“I dati forniti da ISPRA ci dicono che in Sicilia la raccolta nel 2014 è ferma a poco più del 12%, addirittura in diminuzione rispetto al 2013 -incalza Erasmo Palazzotto, deputato Sinistra Italiana-SEL. In questa condizione, l'ipotesi della costruzione di inceneritori nella nostra regione rischia solo di creare nuovi disastri. Qualsiasi intervento che non parta da misure reali per avvicinarsi all'obiettivo del 40% di riciclo serve soltanto a rinviare e nascondere i problemi. Puntare sull'incenerimento in presenza di un trend che vede la diminuzione consistente della produzione di rifiuti, in Sicilia diminuiti di quasi 300mila tonnellate dal 2010 al 2014, è una scelta miope che non guarda al futuro”.

 

Disco rosso anche dal Movimento 5 Stelle all'ARS. “ Il rischio concreto è che le poche discariche attive per ricevere i rifiuti siano chiuse e inizi l'esportazione in altre regioni o all'estero, sul modello Napoli -avverte la parlamentare Valentina Palmeri. Ridurre le SRR da 18 a 5 e modificare la legge regionale 9 del 2010 non sono obiettivi che questo scalcinato esecutivo possa raggiungere. E' evidente che ci troviamo di fronte a un subdolo disegno politico per aggravare ulteriormente la precaria gestione dei rifiuti per accelerare l'autorizzazione a incenerire. Un anno fa l'assessore Vania Contrafatto e Crocetta lanciarono lo stesso allarme, sostenendo che bisognava portare i rifiuti fuori, ma l'obiettivo vero era ottenere il commissariamento. È passato un anno e l'allarme si è dimostrato falso. Dall'approvazione della legge Ronchi del 1997, che introduceva la differenziata come modalità di raccolta e di gestione, in Sicilia un comitato d'affari impedisce che si passi dal modello discarica-inceneritore alla riduzione e alla valorizzazione dei rifiuti”. “Mi chiedo cosa sia cambiato rispetto alle amministrazioni Cuffaro e Lombardo -aggiunge il deputato Gianpiero Trizzino– se in emergenza eravamo allora e in emergenza siamo oggi. Crocetta ha avuto tre anni per depositare il nuovo Regionale dei Rifiuti e invece ancora una volta i siciliani ricevono un'ordinanza emergenziale che manterrà il sistema in uno stato di caos che ormai ha assunto caratteri endemici”.

“Stessi punti critici e stesse ipotesi irricevibili -commentano Zero Waste Italy, Fare Verde, Greenpeace, Legambiente e WWF Italia. La nuova Bozza di Decreto, pur riducendo gli inceneritori strategici da 12 a 9, conferma gli assunti erronei pro-inceneritori di quello precedente, a partire da quello principale e più marcatamente sbagliato: continuare a puntare sull'incenerimento, quando l'andamento della produzione di rifiuti solidi urbani è da anni in calo. Il ministro dell'Ambiente Galletti con questo assunto testimonia il suo sbilanciamento a favore dell'incenerimento, in contrasto con le sue dichiarazioni pubbliche. Invitiamo il ministro Galletti a ripensarci, aprendo un confronto vero per definire strategie e strumenti operativi che consentano davvero di procedere sulla strada della riduzione dei rifiuti, del recupero e riuso dei materiali e dello smaltimento della quota residua dei rifiuti in linea con le normative e gli scenari europei. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo di idee ed esperienze”.

 

 

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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