#Sicilia. All’Expo si è discusso delle nuove politiche del mare

Gac siciliani al centro del Cluster BioMediterraExpo (7)A Expo esperti internazionali hanno discusso delle nuove politiche del mare. All'interno del Cluster BioMediterraneo da ieri, 28 ottobre, e fino a domani si parlerà di come salvaguardare la biodiversità e gli ecosistemi marini e nel contempo assegnare un ruolo finalmente di vero protagonismo al settore della pesca.

Durante il seminario d'approfondimento, promosso dalla rete dei Gruppi di azione costiera (Gac) siciliani, si è discusso delle nuove opportunità per lo sviluppo locale costiero attraverso la cooperazione transnazionale nella nuova programmazione europea. Il fondo europeo della pesca (FEP) ha introdotto, infatti, nuove misure per il sostegno dei piani strategici delle zone costiere mirando alla valorizzazione del mare come risorsa-sistema.

Gac siciliani al centro del Cluster BioMediterraExpo (3)In Sicilia sono undici i Gac che, ciascuno secondo le proprie peculiarità, consentono di valorizzare complessivamente le zone costiere e in generale i territori.  Da ad Ovest, i vari GAC siciliani (Il sole e l'azzurro, Isole di Sicilia, Golfi di Castellamare e Carini, Dei due mari, Torri e tonnare, Golfo di Termini Imerese, Golfo di Patti, Riviera etnea, Costa dei Nebrodi, Golfo di Gela, Ibleo) operano attraverso azioni che mirano anche al sostegno dello sviluppo economico delle zone costiere implementando la filiera che non può fermarsi alla semplice pesca in mare.

All'interno del seminario i rappresentanti istituzionali dei vari Paesi europei che si affacciano nel mar Mediterraneo, insieme agli esperti del settore, hanno avviato i gruppi di lavoro per arrivare alla sottoscrizione del protocollo d'intesa per la costituzione dell'Itinerario Europeo del Pescato che valorizzerà coste e territori.

“Un nuovo modo di intendere le politiche del mare – ha spiegato Dario Cartabellotta, responsabile unico Cluster BioMediterraneo aprendo ieri pomeriggio la sessione plenaria alla presenza dei rappresentanti istituzionali dei vari Paesi europei.Il Mediterraneo è il luogo dove si incrociano le diverse culture e dove è ancora forte ed importante il rapporto tra l'uomo e il mare, dove la pesca è un'attività importante che riguarda l'economia. Lo sforzo che oggi si deve fare è quello di ripartire dalla cultura marinara nel segno della cooperazione. Un ruolo che spetta ai Gac eleggendo la pesca a strumento economico di valorizzazione dei territori”. In quest'ottica l'enogastronomia diventa la base per la promozione del prodotto ittico.

Gac siciliani al centro del Cluster BioMediterraExpo (2)Un esempio diretto lo si è avuto ieri a pranzo con il primo degli show cooking previsti. Lo chef stellato Vincenzo Candiano, della Locanda Don Serafino di Ragusa Ibla, ha proposto un piatto con gamberoni scottati su crema di cipolla di Giarratana e formaggio Ragusano DOP, limone candito e riduzione di liquirizia.

Inoltre, a margine dello show cooking, accanto ad una tavola imbandita di prodotti tipici dell'isola, dal pomodoro di Pachino al Cerasuolo di Vittoria, dal cioccolato di Modica alla frutta martorana, dai formaggi storici ai salumi dei Nebrodi, è stato presentato Alimentaria Historiae: note in margine alla cultura gastronomica siciliana il libro, a cura del CoRiBi A e dell'Istituto Zooprofilattico della Sicilia, che racconta storie di cucina  millenarie.

Gac siciliani al centro del Cluster BioMediterraExpo (1)Al termine dello show cooking Cartabellotta ha invitato sul palco il commissario del padiglione Libano Simon Jabbour e il delegato del Ministero dell'Economia libanese Georges El-Khoury, sancendo il gemellaggio tra la Sicilia e il Libano. Oggi è prevista la presenza del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, dei sottosegretari Giuseppe Castiglione e Simona Vicari nonché i vertici dei dipartimenti del Ministero e della Regione per quanto riguarda il settore della pesca. Nel pomeriggio saranno illustrate le buone prassi realizzate dai Gac siciliani.

Venerdì, per la giornata conclusiva, spazio invece al confronto tra le esperienze dei Gac della Sicilia, della Calabria e della Campania.

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