#Sicilia. I 5 Stelle: “Chi pagherà per gli errori sul viadotto Himera?”

Il cedimento del viadotto Himera sulla Palermo-Catania
Il cedimento del viadotto Himera sulla Palermo-Catania

Nel confronto tra i per il ripristino del viadotto Himera e quelli per il bypass ad Amatrice, a perdere, ancora una volta, è la Sicilia. “Ci complimentiamo per il lavoro fatto dal Genio Militare per la realizzazione del bypass che ha permesso di ripristinare i collegamenti con Amatrice e siamo orgogliosi del pronto e proficuo utilizzo di competenze statali per superare le emergenze. Ci dispiace soltanto che la stessa buona volontà non abbia trovato spazio per il viadotto Himera, in provincia di Palermo, crollato in Sicilia, dove le nostre dettagliate proposte, che prevedevano il coinvolgimento del Genio, sono rimaste lettera morta”. I deputati del Movimento 5 alla Camera Claudia Mannino, Gianluca Rizzo e Azzurra Cancelleri plaudono all'intervento dei militari, che ha permesso di ripristinare i collegamenti in uno dei paesi maggiormente colpiti dal sisma de giorni scorsi. “E' la prova – dicono i deputati – che ci avevamo visto giusto e che una soluzione rapida e sicuramente meno costosa delle opere fatte in Sicilia poteva essere trovata con grande sollievo per l'economia dell'intera isola e per la sicurezza dei paesi limitrofi al crollo. Sarà nostra cura ora, mutatis mutandis, confrontare costi dell'operazione di Amatrice con quella siciliana”.

“E' evidente – dice il neo capogruppo M5S all'ARS Matteo Mangiacavallo – che in questa operazione sono stati fatti un'infinità di errori. A partire dal fatto che in brevissimo tempo la carreggiata sana, dopo opportune prove di staticità, poteva essere riaperta a doppio senso di circolazione, cosa tra l'altro frequentissima nelle nostre autostrade. Anche questo abbiamo chiesto a più riprese, senza essere ascoltati. Il problema è che per questi errori non pagherà nessuno, a parte la collettività e le imprese, che sono state messe letteralmente in ginocchio dalla lunghissima assenza di collegamenti idonei tra la Sicilia occidentale e quella orientale”.

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