Sanità. Tagli al 118 di Barcellona e Milazzo: lo SNAMI attacca l’ASP 5

SEUS ambulanze SiciliansMESSINA. I tagli alla sanità si fanno sentire anche per il 118 di e Milazzo. Meno personale a bordo e per completare un intervento, come è alcuni giorni fa,  ci possono volere anche più di 4 ore. Il 9 e il 10 dicembre scorsi, nonostante diverse chiamate da codice rosso, un equipaggio del 118 è stato costretto a operare senza l'infermiere non essendo disponibili altri mezzi medicalizzati sul territorio barcellonese, lasciando tutto nelle mani di un solo medico e dell'autista. Una situazione insostenibile, che ha portato il sindacato SNAMI a una denuncia ufficiale indirizzata a Prefettura, Procura della Repubblica e assessorato regionale alla Sanità e ai vertici dell'ASP 5, della Centrale Operativa del 118 e della SEUS. In una nota, l'organizzazione sindacale “esprime profonda indignazione in merito alla gestione superficiale della turnazione del personale non medico delle postazioni 118 di Milazzo e Barcellona P.G., alla luce degli eventi, non più occasionali, segnalati dai medici delle stesse ambulanze, ripetutisi nuovamente il 9 e il 10 dicembre scorso.

Come prevede la normativa vigente nazionale e regionale -spiegano il referente nazionale SNAMI settore Emergenza Sanitaria Antonino Grillo e il referente provinciale SNAMI settore Emergenza Sanitaria Messina Giacomo Magistro un'équipe di emergenza sanitaria avanzata non può e non dovrebbe mai prevedere un organico inferiore alle 3 unità, (un autista, un infermiere e un medico), pur essendo ottimale un equipaggio costituito da 4 unità (un autista, un soccorritore, un infermiere e un medico). Questo l'equipaggio che può iniziare a curare il paziente già sul territorio, proseguendo tutte le terapie necessarie nel vano sanitario dell'ambulanza, fino al raggiungimento dell'ospedale più idoneo. Un equipaggio composto esclusivamente da un autista e un medico, lasciato solo con il paziente nel vano sanitario, non è un'équipe di emergenza avanzata.

Un medico da solo nel vano sanitario non può di fatto provvedere alle necessità di cura di un paziente affetto da una patologia critica, dovendo contemporaneamente provvedere a monitorare i parametri vitali, reperire e gestire un accesso venoso, effettuare accertamenti diagnostici, somministrare farmaci e ossigeno e soprattutto, qualora fosse necessario, effettuare manovre di rianimazione cardiopolmonare e gestione avanzata delle vie aeree, senza porre in serio pericolo di vita il paziente colto da patologie tempo-dipendenti come l'ictus, l'infarto o un'emorragia gastrointestinale. È superfluo dover sottolineare che questi pazienti critici necessitano invece di massima attenzione e di supporto costante durante tutto il tragitto fino all'ospedale più idoneo e non certamente il più vicino.

Eppure, in un distretto come quello di Milazzo e Barcellona, che conta tra residenti e turisti quasi 100.000 presenze, si deve amaramente constatare che il turno infermieristico a gettone in ambulanza è ritenuto al pari di un gettone di presenza di un , rinunciabile quindi nelle giornate festive
e superfestive, magari per una bella scampagnata. Ripetutamente infatti, e ancor peggio con la consapevolezza preventiva di chi redige i turni, capita che la presenza infermieristica venga a mancare senza alcun valido motivo, nella copertura di tutti i turni di servizio. E l'assistenza al paziente è critica da quando l'azienda regionale SEUS ha deciso di rimuovere il quarto operatore (un soccorritore) dalle ambulanze di soccorso avanzato”.

Per tutelare i propri iscritti lo SNAMI chiede quindi chiarimenti su “chi si assumerà la responsabilità di un cattivo intervento, qualora le condizioni dovessero ripresentarsi, come peraltro prospettato prendendo visione della turnazione del personale delle postazioni di Milazzo e Barcellona PG. La colpa sarà del medico inviato a operare da solo sul paziente? Della C.O. 118 che lo fa lavorare senza supporto? Della direzione che non vigila sulla copertura del servizio? O degli operatori che scelgono quali turni fare in base alle festività o a impegni familiari?”. Il sindacato diffida quindi ufficialmente la C.O. 118 “dall'attivare i mezzi di soccorso avanzato non idonei per mancanza del contingente minimo di 3 unità a bordo” e intima all'ASP 5 di Messina e alla SEUS “di vigilare sulla copertura di tutti i turni del personale non medico a bordo delle ambulanze di soccorso avanzato a partire dal mese in corso”.

 

Carmelo Amato

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