Salta la prima del Rigoletto, sciopero al Vittorio Emanuele

La protesta organizzata ieri (Foto Dino Sturiale)

Soluzioni all'orizzonte non se ne vedono, del commissario promesso dal presidente della Crocetta non si sa nulla e i sindacati passano alle maniere forti.

SLC Cgil, UILCOM Uil, FIALS Cisal e  Sadirs di Messina hanno proclamato uno sciopero per martedì prossimo, giorno in cui è prevista la prima del Rigoletto.

Lo sciopero durerà 24 ore e riguarderà sia i lavoratori dipendenti, che gli orchestrali ed i  collaboratori.

“La protesta -spiegano i segretari generali di SLC Cgil Pippo Di Guardo, UILCOM Uil Antonio Di Guardo, FIALS Cisal carmelo Tavilla e  Sadirs Osvaldo Smiroldo- che va avanti da mesi, prosegue sia per la mancata risoluzione delle questioni storiche e sia contro la fatiscente gestione da parte della dirigenza dell' Ente Teatro e del suo Consiglio di Amministrazione.

Avendo mantenuto lo stato di agitazione dei dipendenti, la norma sulla proclamazione dello sciopero rientra nei canoni previsti dalla Legge 146 del 1990 e successive modifiche”.

Secondo le previsioni delle sigle che hanno proclamato lo sciopero, alla protesta non aderiranno gli iscritti alla Fistel e quei lavoratori la cui tipologia di contratto non consente loro di partecipare.

“Fermo restando -commenta Pippo Di Guardo- che siamo sicuri che questo sciopero sarà un successo. Ci dispiace per gli spettatori, ma come già è successo in passato, siamo sicuri che comprenderanno le nostre ragioni. Del resto, questa protesta riguarda l'intera città. Un teatro con un management efficiente e dove si rispettano i diritti dei lavoratori, è un bene per tutti e può contribuire a rimettere in moto l'economia cittadina, perché non è vero che con la cultura non si mangia. Anzi, se vogliamo avere un futuro, è proprio da qui che dobbiamo ripartire”.

Resta da capire allora cosa sia successo ieri a Palermo. Mentre i lavoratori protestavano davanti al Vittorio Emanuele, il presidente dell'Ente Teatro Luciano Ordile era in trasferta per parlare con il Capo di Gabinetto di Crocetta. “Non ho ancora parlato con il presidente -ci dichiara al telefono il soprintendente Paolo Magaudda- ma mi ha detto che è andata bene”.

In attesa di avere maggiori dettagli, restano le dichiarazioni dei lavoratori. “Crocetta ci ha promesso più volte sia pubblicamente che in privato ai sindacati, che avrebbe commissariato l'Ente e che avrebbe mandato a casa questo Consiglio di amministrazione -dichiarano. Invece non è successo nulla. Probabilmente la tirerà in  lungo e farà in modo che si arrivi alla scadenza naturale del mandato. Intanto noi siamo allo sbando e stiamo per maturare il secondo stipendio non pagato”.

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