Razionalizzazione dei costi, Orsa: “Mobilità da ATO ad AMAM”

Francesca Fusco 20130208 MG 6075
Francesca Fusco, segretario regionale Orsa

In alcuni servizi ci sono troppi lavoratori, in altri troppo pochi. La soluzione potrebbe essere la mobilità da un settore all'altro. Una vecchia questione, quella della distribuzione del personale, che già il mese scorso il sindacato Orsa aveva segnalato al vicesindaco , chiedendogli un incontro.

Da tempo l'AMAM lamenta carenze in organico, che per l'Orsa potrebbero essere colmate con una parte dei 53 dipendenti dell'ATO 3, ormai in liquidazione.

“Il personale in forza all'ATO 3 –spiega Francesca Fusco, segretario generale Orsa Servizi Sicilia- avrebbe le caratteristiche giuste per colmare le lacune dell'organico AMAM, mentre l'inserimento di nuove risorse umane consentirebbe a quest'ultima di implementare le attività e raggiungere più elevati livelli di qualità e solidità”.

Ma i vantaggi sarebbero anche economici, perché il passaggio dall'ATO 3 all'AMAM garantirebbe al Comune di Messina un risparmio immediato di 2 milioni 310 mila euro.

“Il costo del personale ATO –chiosa la Fusco- rientra nel complessivo e ben più ampio costo dell'intero settore rifiuti, cui nel corso del corrente anno si è fatto fronte attraverso l'introduzione della TARES.

Risparmiare sul complessivo costo del servizio dovrebbe rappresentare uno degli elementi fondamentali della strategia politico- finanziaria dell'assessore al Bilancio Signorino, che deve far fronte all'arduo compito di reggere i quanto mai vacillanti conti del Comune”.

Convinto della bontà dell'operazione è sicuramente l'assessore all'Ambiente Daniele Ialacqua, che da tempo ha pronta una proposta di delibera da sottoporre all'approvazione della Giunta Municipale per esprimere un atto di indirizzo che preveda l'attivazione della mobilità tra le due partecipate”.

Diversamente, dall'eventuale ricollocamento degli ex ATO 3 nella futura Società Raccolta Rifiuti non deriverebbe alcun vantaggio per le casse di Palazzo Zanca. La SRR è infatti una società consortile tra Comuni e il costo e il mantenimento della nuova società peserebbero sulle amministrazioni coinvolte.

“Sulla base di tali presupposti oggettivi –dichiara ancora il segretario generale di Orsa Servizi Sicilia- non si riescono a comprendere le ragioni per cui l'operazione non trovi ancora compimento. Sembra trattarsi di una questione di volontà politica.

Non capiamo quali strane alchimie si stiano verificando e non vorremmo che ci fossero pressioni politiche di altra natura con obiettivi diversi”.

Sul banco degli imputati il vicesindaco Signorino, che ha anche la delega al Personale, cui si rimprovera di allungare “oltremodo in tempi del processo di mobilità di personale tra le partecipate, di continuare a non prendere una posizione precisa in merito alla questione e di schivare la trattazione dell'argomento con le rappresentanze sindacali, che da tempo sollecitano un incontro.

Se dietro gli indugi dell'amministrazione c'è la volontà di ricollocare altri gruppi di lavoratori non sarà sicuramente l'Orsa a frapporsi –conclude la Fusco. Ma siamo nel campo delle ipotesi perché tutto ciò che attiene alla mobilità all'AMAM è avvolto da una strana nube”.

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