#Ragusa. Mancano 600.000 euro, arrestato per distrazione di fondi l’ex presidente del CONI

Ragusa_guardia_di_finanza_operazione_Heracles_SiciliansNell'ambito di un'attività d'indagine coordinata e diretta dal Procuratore Capo Carmelo Petralia il Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa ha eseguito stamane un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa nei confronti di Rosario Cintolo, al vertice dal 1984 nell'ambito del Comitato Provinciale del CONI di Ragusa e successivamente della Scuola Regionale dello Sport. Denunciato a piede libero Silvio Piazza, altro dirigente che, per lungo tempo, è stato segretario regionale e direttore della Scuola. Contestualmente è in fase di esecuzione un sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie per quasi 600.000 euro a carico dei due indagati.

I fatti oggetto di indagine hanno riguardato il controllo e la verifica dei contributi erogati dalla Regione Siciliana (circa 800.000 euro) in favore del CONI di Ragusa nel periodo compreso fra il 2006 e il 2012, e la gestione delle strutture della Scuola Regionale dello Sport di via Magna Grecia in Contrada Selvaggio. Il reato ipotizzato dall'Autorità Giudiziaria riguarda numerose condotte di peculato per un ammontare di circa 600.000 euro. L'attività investigativa è scaturita da un esposto-denuncia presentato dal responsabile dell'Ufficio Vigilanza del CONI di Roma, con il quale è stata segnalata la presenza di alcune gravi anomalie contabili sulle rendicontazioni che il Comitato Provinciale di Ragusa inviava periodicamente. Pertanto, gli investigatori della Compagnia di Ragusa, dapprima con il metodo classico, monitorando le transazioni contabili e finanziarie, poi mediante l'ausilio delle intercettazioni telefoniche, hanno accertato fatti e condotte di rilevanza penale a carico degli indagati.

Le fattispecie di peculato contestate si sono concretizzate in una serie di condotte che vanno dall'apertura di un conto corrente ombra, in quanto non autorizzato e non conosciuto dal CONI Nazionale, alle dichiarazioni mendaci e fuorvianti che hanno indotto in errore l'assessorato Regionale Sport, Turismo e Spettacolo di Palermo, facendo sì che gli accrediti dei avvenissero su un conto non ufficiale e non su quello autorizzato. Nello specifico, è stata contestata una gestione personale e disinvolta degli indagati che attraverso prelievi fatti sia con assegni che per contanti, svuotavano sistematicamente il conto corrente creato ad hoc, utilizzando i fondi pubblici da destinare alle attività sportive per fatti privati ed anche per l'acquisto di autovetture, imbarcazioni e altre utilità.

Tali condotte avvenivano attraverso una doppia rendicontazione dei costi, di cui una era inviata al Comitato Nazionale di Roma, che provvedeva al pagamento/rimborso attraverso il conto corrente ufficiale attivo presso la BNL, l'altra trasmessa all'assessorato Regionale di Palermo che metteva a disposizione ulteriori fondi per fini sportivi, sul conto corrente ombra aperto presso la BAPR, il tutto approfittando dell'assenza di flussi di comunicazione tra Roma e Palermo. È stata altresì riscontrata una gestione clientelistica delle strutture pubbliche da parte degli indagati, che ha riguardato l'uso della Scuola dello Sport per eventi, manifestazioni e simili, senza che i proventi derivanti da queste concessioni fossero versati sul conto corrente ufficiale, ma intascati direttamente dai soggetti.

Ulteriore danno arrecato alle casse dell'Ente è dato dal fatto che le strutture erano concesse in locazione o in comodato d'uso gratuito senza l'addebito di costi legati al consumo di luce, e gas, che rimanevano a carico del CONI. Oltre all'arresto, è stato disposto dal GIP di Ragusa il sequestro preventivo di tutti i cespiti monetari nella disponibilità di Rosario Cintolo e di Silvio Piazza per un valore complessivo di 573.000 euro, pari all'ingiusto profitto del reato. Le condotte emerse sono state oggetto di comunicazione della Corte dei Conti Regionale per ipotesi di danno erariale. Ancora una volta, l'azione della Guardia di Finanza a tutela dell'economia e dei cittadini onesti si svolge non solo attraverso il contrasto all'evasione fiscale, ma anche intervenendo sugli illeciti che minacciano l'integrità delle risorse pubbliche.

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