Palazzo Zanca preso d’assalto dai precari del Comune

Signorino e precari comunali
Foto Dino Sturiale

Un percorso condiviso che consentirà di salvaguardare l'integrazione oraria del personale precario e di non rinunciare all'ipotesi della stabilizzazione, pur tenendo d'occhio le casse del Comune.

E' la sintesi di una mattinata piuttosto convulsa, iniziata alle 9.30 con un confronto tra i sindacati e l'amministrazione di Palazzo Zanca. La conferenza stampa per comunicare le linee guida dell'esecutivo Accorinti era stata convocata per le 11, ma la riunione preliminare si è protratta a lungo e l'incontro con i giornalisti è iniziato con notevole ritardo.

Nel frattempo, come si vede dalla foto di Dino Sturiale, il vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino è stato preso d'assalto dai precari di Palazzo Zanca, che chiedono certezze per il loro futuro. Che appare sempre più fosco, anche alla luce della presa di posizione del Collegio dei Revisori dei Conti, che nei giorni scorsi aveva bocciato l'integrazione oraria per i 296 contrattisti del Comune di Messina ipotizzando lo sforamento della spesa.

Alla fine, si è arrivati a un accordo. “E' stata individuata una piattaforma condivisa nel rispetto di una corretta interpretazione delle norme nazionali e regionali per salvaguardare l'integrazione oraria e proiettare il Comune di Messina alla progressiva stabilizzazione dei 296 precari -ha comunicato il segretario generale Antonio Le Donne. Ci sarà un ulteriore incontro con il Collegio dei Revisori e in caso di esito positivo ritengo che il per l'integrazione oraria potrebbe arrivare in Giunta in occasione della di giovedì 6”.

Incontro precari Comune
L'incontro con i precari nel Salone delle Bandiere

Per quanto concerne invece la stabilizzazione, Le Donne ha aperto uno spiraglio concreto. “Secondo una proiezione -ha spiegato ai lavoratori riuniti nel Salone delle Bandiere- è stato calcolato che nei prossimi dieci anni andranno in quiescenza 732 dipendenti a tempo indeterminato e, a differenza di quanto avvenuto negli anni precedenti in cui non si è ottemperato al rispetto dei parametri del Patto di Stabilità, la possibilità invece che ciò si sia verificato nel corso del secondo semestre 2013 consentirebbe al Comune di procedere a nuove assunzioni col limite del 40 per cento della spesa relativa alla cessazione dei rapporti lavorativi”.

Nei giorni scorsi la FP Cgil di Messina aveva accusato l'amministarzione Accurinti di approssimazione e superficialità e aveva dichiarato che il parere dei Revisori era inaccettabile e da rivedere. “Il Collegio dei Revisori non ha tenuto conto della normativa vigente per il precariato siciliano -spiega il segretario generale Clara Crocè. Il parametro di riferimento adottato dall'Amministrazione è errato e questa mattina abbiamo fornito la documentazione necessaria per garantire l'integrazione oraria dei precari, che dalle attuali 35 ore rischiano di tornare a 18 e 24.

C'è un decreto dell'ex della Pubblica Amministrazione D'Alia e anche la Legge di Stabilità Regionale è esaustiva rispetto alle deroghe per il precariato siciliano sia per il prolungamento dei contratti che per il percorso di stabilizzazione e non si possono ignorare. Diverso è il discorso rispetto ai 732 posti che si libereranno nei prossimi 10 anni al Comune di Messina, perché non solo si potranno assumere i precari, che svolgono un lavoro indispensabile, ma anche ipotizzare nuove assunzioni. Stamane abbiamo fornito ai revisori la documentazione necessaria e adesso sta alla Giunta Accorinti motivare la delibera della quale parla il segretario generale Le Donne”.

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