Pago chi non paga: in più di mille si oppongono al racket

Presentazione Pago chi non paga 1
Da sin. Tano Grasso, Renato Accorinti, Stefano Trotta, Pippo Scandurra ( Dino Sturiale)

Adesso non ci sono più scuse. I nomi di imprenditori e commercianti che si oppongono al racket delle estorsioni sono stati messi nero su bianco in un elenco presentato oggi in Prefettura.

Scopo dell'iniziativa “Pago chi non paga” è quello di coinvolgere tuti i cittadini in scelte consapevoli quando fanno acquisti o si rivolgono a un'impresa.

Su oltre mille aziende che hanno aderito tra Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, sono 472 le imprese ed i negozi dell'Isola che fino ad ora hanno detto no. Di queste, 190 sono messinesi.

Scorrendo l'elenco, il primo moto è di delusione, perché la maggior parte dei nomi sono della provincia, mentre quelli di Messina sono davvero pochi. “In realtà -spiega Clelia Fiore dell'Asam, l'associazione antiracket messinese- mancano ancora parecchi nomi. Le adesioni sono state numerose e a settembre presenteremo l'elenco completo”.

A presentare l'iniziativa il prefetto di Messina Stefano Trotta. Subito dopo i saluti del padrone di casa, ha preso la parola Tano Grasso, presidente onorario della FAI, la Federazione nazionale delle Associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane, che ha ricordato come in Sicilia la scintilla dell'opposizione alle estorsioni sia partita a Palermo con il no di Libero Grassi, poi ucciso dalla mafia, e a Capo d'Orlando con il suo.

“Un'iniziativa come questa all'inizio  degli anni Novanta sarebbe stata impensabile -ha dichiarato Grasso. Oggi è diverso e anche l'elezione di un sindaco come Renato Accorinti è la prova che anche a Messina le cose possono cambiare perché ci sono le condizioni perché succeda”.

Il presidente della Federazione Nazionale delle associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane Pippo Scandurra ha sottolineato come molte delle aziende che hanno detto no e che sono nell'elenco presentato stamane siano attive in zone calde come Barcellona e Terme Vigliatore ed ha invitato a privilegiare queste aziende quando si tratta di acquistare beni o servizi, che sia la spesa di tutti i giorni, una libreria o un'impresa di servizi.

“Presto pubblicheremo i 100 nomi che non ci sono” ha dichiarato il neo sindaco di Messina Renato Accorinti, alla sua prima uscita ufficiale.”Questa è un'ottima iniziativa -ha sottolineato- perché le persone devono sapere dove andare a comprare”. Ricordando il proprio lavoro sulla legalità fatto con i ragazzi ai quali ha insegnato fino a pochi giorni fa, Accorinti ha ribadito quanto ha annunciato sin dal suo insediamento: il Comune di Messina si costituirà parte civile contro chi viola la legge.Presentazione Pago chi non paga 2

Presenti in sala, oltre agli assessori Gaetano Cacciola e Sergio De Cola, le maggiori autorità civili e militari cittadine ed i presidenti delle associazioni siciliane che aderiscono al FAI.

“La guida -si legge nel sito del ministero dell'Interno- è messa a disposizione dei consumatori perché, con la loro scelta, possano sottrarre risorse alle imprese della criminalità organizzata premiando gli operatori virtuosi del Mezzogiorno che hanno denunciato gli estorsori o che si sono opposti al pagamento del pizzo.

L'iniziativa rientra nel progetto Rete di consumo critico “Pago chi non paga”, finanziato dal Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza” 2007-2013”, che si propone di sostenere una serie di azioni di comunicazione e sensibilizzazione rivolte sia ai consumatori che ai commercianti per creare una rete che rafforzi e sostenga chi si ribella al racket e all'.

Il progetto, sostenuto con 2,7 milioni di euro, ha come beneficiario l'Ufficio del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura che si avvale, come partner per l'attuazione, della FAI, la Federazione nazionale delle Associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane”. Informazioni più dettagliate possono essere reperite al sito del progetto PON http://www.sicurezzasud.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *