Omicidio Loris, il bambino è stato ucciso con una fascetta da elettricista

Scoglitti, dove è stato trovato il corpo del piccolo Loris
Scoglitti, dove è trovato il corpo del piccolo Loris

E' stato ucciso con una fascetta da elettricista il piccolo Loris Stival. Questa la conclusione degli inquirenti sull'arma del delitto, che continuano a indagare senza sosta per individuare il colpevole dell'atroce omicidio.

Intanto sarebbero diverse le incongruenze nei verbali i verbali firmati da Veronica Panarello, la madre del bambino di 8 anni, ucciso sabato scorso a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa.

Poche ore dopo il ritrovamento del cadavere del figlio Loris, la donna dichiara di averlo lasciato a 500 metri dalla scuola. Il giorno dopo il mezzo chilometro diventa “poche decine di metri dall'ingresso della scuola”.

Poi la sua presenza a un corso di cucina. La sera di sabato la Panarello racconta agli inquirenti che dopo aver accompagnato il figlio di 4 anni all'asilo è andata al Castello di Donnafugata, dove è rimasta fino a mezzogiorno. Ma il giorno dopo cambia versione e dice che dopo avere lasciato il più piccolo alla ludoteca è tornata a casa pulire. Alle 9.15 sarebbe uscita per andare al corso di cucina, dove dichiara di essere rimasta fino alle 11.45.

Da analizzare anche la questione del sacchetto dell'immondizia. Nel primo verbale non è citato, nel secondo sì. Dai riscontri emerge anche che è stato buttato vicino al luogo del ritrovamento del cadavere del bambino.

E dopo gli accertamenti di ieri in casa degli Stival e la nell'abitazione del cacciatore che ha trovato il corpo del bambino, le forze dell'ordine stanno controllando anche gli appartamenti negli stabili vicini alla residenza degli Stival.

Sulla vicenda interviene anche l'Ordine dei giornalisti di Sicilia, che in una nota “invita tutti i colleghi che stanno trattando la tragica vicenda che ha purtroppo visto come vittima, a Santa Croce Camerina, il piccolo Loris, a rispettare in maniera rigorosa le norme deontologiche, in particolare quelle poste a tutela dei minori indirettamente coinvolti in questa bruttissima storia.

Pur dando atto della notevole professionalità mostrata in generale dai tanti giornalisti chiamati a seguire questa delicatissima vicenda, l'Ordine rileva che su alcuni siti internet, agenzie di stampa, emittenti televisive e quotidiani nazionali è stato diffuso in maniera semplicemente irresponsabile il nome di battesimo del fratellino di Loris, un bimbo di appena quattro anni, tutelato dalla Carta di Treviso e da tutti i documenti deontologici posti a garanzia dei soggetti deboli.

L'Ordine trasmetterà questi articoli ai Consigli di disciplina territorialmente competenti e invita i colleghi al rispetto delle regole della professione, evitando anche assedi al paesino del Ragusano e altri eccessi”.

Non mancano i riferimenti allo sciacallaggio televisivo. Il Consiglio dell'Ordine di Sicilia chiede infatti all'Ordine nazionale “di attivarsi nei confronti delle numerose trasmissioni televisive che si stanno occupando del caso per evitare che sia rimesso su il baraccone della tv del dolore, delle minuziose ricostruzioni in studio, dei particolari truci, dei tuttologi pronti a vivisezionare fatti di cui conoscono poco o nulla, di interviste e accesi dibattiti sul niente, che hanno il solo effetto di uccidere altre mille volte il piccolo Loris e, di conseguenza, di ferire a morte la nostra professione, già in crisi per mille altri motivi”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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