Università, la protesta si sposta all’esterno

unime protesta1
L'ex aula di chimica
Hanno provato di tutto per farli smettere, ma gli studenti del Comitato Unime in protesta non mollano. Anche di fronte ai lucchetti posti durante la notte alla porta dell'ex aula di chimica, cuore e motore delle loro rivendicazioni, non si sono arresi.

“Non è una situazione piacevole purtroppo – ammette Giovanna, 21 anni. Noi ragazzi avremmo bisogno di essere sostenuti ed appoggiati ma siamo lasciati a noi stessi e molti di noi, per continuare la protesta, non tornano a casa da mesi“.
“Fino a lunedì scorso -aggiunge Sara, 22 anni- abbiamo pensato di concederci una pausa, per vedere come organizzarci e come agire. Sfortunatamente ciò che è avvenuto al rettorato non è stato piacevole ed è stata un ulteriore delusione per gli studenti di questa università.“

Da gennaio gli studenti del Comitato Unime in protesta occupano l'ex aula di chimica, ma il 4 aprile scorso l'accesso è stato negato dalle forze dell'ordine, dalla Digos e da alcuni esponenti dell'università stessa, che hanno cacciato i ragazzi che presiedevano lo spazio autogestito e a cambiare velocemente il lucchetto.

Proprio per il pomeriggio del 4 aprile gli studenti avevano organizzato un seminario sul tema “Non si scherza con la sicurezza del territorio” e avevano chiamato a partecipare anche l'Ingegnere Capo del Genio Civile Gaetano Sciacca. E anche se i lucchetti hanno mandato tutto a monte dopo i primi attimi di sgomento il Comitato ha deciso di spostare tutto all'esterno, sulle scalinate del rettorato.

unime protesta3
Uno dei seminari organizzati da Unime in protesta

Intanto i giorni passano ma le proteste die ragazzi restano inascoltate. L'aula è ancora chiusa ed i seminari e gli incontri si svolgono in luoghi di fortuna o all'esterno se il tempo lo consente.

Per far sentire la loro voce gli studenti hanno fatto girare un comunicato stampa indirizzato al Rettore, con il quale hanno denunciato l'uso scorretto del termine „democrazia“, sottolineando che „per esercizio della democrazia si intende la cancellazione di qualsiasi voce di dissenso mentre si discute del nuovo “.

Intanto, mentre cercano di capire come e se andare avanti, gli studenti hanno incassato anche la solidarietà della Cgil. “Evidentemente -ha commentato Franco Di Renzo della segreteria FLC CGIL Messina- l'amministrazione universitaria attribuisce alle parole “dialogo, confronto, democrazia” un significato molto lontano da quello che si ha nel comune sentire. Proprio il Magnifico Rettore infatti -continua Di Renzo- in una nota di risposta alla nostra federazione in cui si sollevava proprio anche la necessità di garantire l'agibilità dell'Aula di ex Chimica agli studenti in protesta in un momento in cui si andava definendo lo Statuto, ha dichiarato letteralmente “Resta ferma la disponibilità di questa Amministrazione a trovare forme e modalità idonee per l'esercizio della democrazia”. Ma i fatti ed i comportamenti del Rettorato sono andati invece in direzione diametralmente opposta“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *