Nuovo Palazzo di Giustizia, Pergolizzi scrive a Croce

Tribunale Messina 20120719 MG 8663In Comune si insedia un ex magistrato e la questione del nuovo Palazzo di Giustizia torna alla ribalta. A riproporla è Nello Pergolizzi, consigliere comunale di Futuro e Libertà. In una lunga lettera inviata al commissario straordinario Croce, Pergolizzi ricorda ancora una volta che ci sono quasi 18 milioni di euro a rischio (5 sono già stati dirottati altrove) e che sull'amministrazione comunale pende la spada di Damocle di un possibile contenzioso con la GMC, la società che si è aggiudicata la gara per la vendita di un immobile dove trasferire il nuovo Tribunale. 

“Da un esame della documentazione -scrive Pergolizzi a Croce- emergerebbe che con una nota del 2 marzo 2009 il ministero della Giustizia ha sollecitato l'Amministrazione Comunale a formulare una concreta proposta per l'immediata utilizzazione dei fondi per l'edilizia giudiziaria di 17.921.052 euro, precisando che, trascorso il termine assegnato, il finanziamento (ormai datato, sembra risalente agli anni '90) sarebbe stato revocato. 

La questione fu portata all'attenzione della Commissione di Manutenzione del Palazzo di Giustizia, che nella seduta del 16 marzo 2009 espresse parere favorevole all'acquisizione di un immobile già realizzato, incaricando il Comitato Tecnico di formulare una scheda con l'indicazione delle caratteristiche richieste”. 

I requisiti richiesti prevedevano che l'immobile avesse una superficie tra i 5 mila ed gli 8 mila metri quadri, che fosse collocato all'interno del comprensorio comunale e che fosse facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici in una zona compresa tra il capolinea nord del tram all'Annunziata e lo svincolo di

Nella seduta del 30 marzo 2009, la Commissione Manutenzione diede mandato al Comitato Tecnico di predisporre un bando per l'acquisizione “di uno o più fabbricati, ricadenti nello stesso lotto, da destinare ad Uffici Giudiziari di Messina, già costruiti, da adeguare e da ristrutturare ovvero adattabili alle esigenze più avanti specificate”. 

Al bando parteciparono il Gruppo GMC S.r.l., la Neptunia S.p.a., l'Arcidiocesi di Messina e la Formula 3. Ad aggiudicarsi la gara fu la GMC, con un immobile in Via Bonino. Come sempre succede in questi casi, le altre società presentarono dei ricorsi che però furono rigettati dal TAR nel settembre del 2010. Intanto, in attesa dell'appello, l'11 2009 il Comune di Messina aveva siglato con il Gruppo GMC un compromesso con le condizioni e le modalità di vendita. 

Il consigliere comunale Nello Pergolizzi

A ribaltare la situazione ci pensò il C.G.A. di Palermo, che il 12 ottobre del 2011 ha accolto il ricorso presentato dagli esclusi e sottolineando nelle motivazioni della sentenza che sarebbe stato necessario investire della questione il Consiglio comunale, visto che la competenza in materia è di quest'ultimo. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa propose due soluzioni: o la ratifica da parte del Consiglio di quanto deciso dalla Giunta Buzzanca o di ripartire con il procedimento per l'aggiudicazione. 

E qui si blocca la vicenda, perché da allora non è più stato fatto nulla. 

“Ad oggi -sottolinea Pergolizzi- pur se da notizie di si parla di un edificio che dovrebbe sorgere negli spazi liberi di Palazzo Piacentini, nessun provvedimento formale è stato adottato. Per converso, questa inerzia dell'amministrazione comunale ha determinato già la revoca parziale di una parte del finanziamento per circa 5 milioni di euro e, verosimilmente, comporterà ulteriori conseguenze. A partire dalla revoca del finanziamento di 17.921.052 milioni e dall'impossibilità di acquisire al patrimonio comunale una struttura assolutamente necessaria all'amministrazione giudiziaria oggi notoriamente impossibilitata ad operare con le attuali risorse disponibili, ormai al collasso, fino alla perdita di una struttura appositamente realizzata, vicina al carcere ed in prossimità dello svincolo autostradale”. 

Ma nella lettera inviata a Croce, Pergolizzi sottolinea anche i costi inutili  per difendere un provvedimento della Giunta Buzzanca che poi non ha avuto seguito (l'aggiudicazione alla GMC), i costi altissimi per gli affitti delle strutture collaterali quali il Tribunale Lavoro, la sede Giudici di pace in via Malvizzi, la Corte d'Appello Lavoro e Ufficiali Giudiziari in via Domenico Savio e gli archivi in via La Farina, tutte peraltro inadeguate e solo in parte fruibili, e il rischio concreto di un risarcimento danni a favore del Gruppo GMC. 

“Tenuto conto della colpevole ed ingiustificabile inerzia sin qui manifestata dall'Amministrazione Comunale e dal Sindaco Buzzanca in primis -conclude Pergolizzi nella lettera- appare indifferibile per evidenti ragioni di opportunità un suo intervento immediato per intraprendere le iniziative più incisive”.  

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