Musica e colori per la manifestazione antifascista

2012 12 15 11.26.54C'era anche Jusuf Ferizaj, il leader dei Rom messinesi, in testa al corteo antifascista che si è svolto questa mattina in grande tranquillità per le vie di Messina.

Provenendo dalla ex Jugoslavia, conosce bene i veleni del e dell'odio per i diversi, per cui ha immediatamente risposto di sì all'appello lanciato dagli antifascisti peloritani a manifestare in piazza il rifiuto netto verso un'organizzazione apertamente razzista e xenofoba come Forza Nuova, che ha scelto Messina e la data del 15 dicembre per il proprio corteo regionale ufficialmente  “contro le banche e la finanza”, ma in realtà carico di altri inquietanti significati.

“Non possiamo accettare che lungo le vie della nostra città echeggino le parole d'ordine del sopruso e della sopraffazione, magari inframmezzate da qualche fragile, impettito slogan contro gli stessi ‘'poteri forti'' per conto dei quali, sempre, i fascisti di questo Paese si sono mobilitati a seminare il terrore e la tensione come un argine contro le lotte sociali”.

Con queste parole un insieme di collettivi e associazioni si è mobilitato nei giorni scorsi per rendere visibile con chiarezza il rifiuto di ogni forma di violenza e di intolleranza e ricordare come l'antifascismo sia uno dei  fondamenti irrinunciabili della convivenza civile, soprattutto in una fase di crisi drammatica come quella che l'Italia e Messina stanno attraversando e in cui i germi dell'autoritarismo e della demagogia potrebbero trovare terreno fertile.

La risposta dei cittadini, numericamente non eccellente, è stata comunque di qualità. Qualche centinaio di persone, in larga prevalenza ragazze e ragazzi, ha sfilato per le vie della città, in un percorso inconsueto che è partito dalla storica piazza Antonello per arrivare a piazza Castronovo dopo aver attraversato via XXIV Maggio, via Monsignor D'Arrigo, le piazzette San Vincenzo e Casa Pia, il mercato rionale di Sant'Orsola.

E' stato un corteo colorato, tutt'altro che muscolare o guerresco, in cui è prevalsa la preoccupazione di comunicare ad una  città “umiliata dall'inadeguatezza dei suoi ceti dirigenti e ferita nei suoi legami sociali dalle politiche di austerità imposte dal governo Monti “ che la crisi non si combatte con la guerra tra poveri e con politiche ispirate dalla paura  e dall'odio, ma attraverso “lo sforzo quotidiano di una lotta per l'uguaglianza, la giustizia sociale, la libertà, quella vera, che risiede nella partecipazione: non quella di plastica e neppure quella servile”.

Le ansie e le preoccupazioni della vigilia sono state smentite dai fatti. Nessuna tentazione di scontro diretto con i pochissimi militanti di Forza Nuova giunti nel primo pomeriggio a Messina. I partecipanti alla manifestazione antifascista sanno bene cosa significa affrontare il profondo disagio che la crisi ha scatenato nella nostra società.

Sono gli studenti che hanno occupato L'Università due anni fa, gli attivisti per i diritti civili dell'Arci e dell'Arcigay, militanti pacifisti, antimafia e dei partiti della sinistra (da Rifondazione a SEL al Partito Democratico) sindacalisti impegnati nei mille disperati conflitti che attraversano il territorio, attivisti NoPonte.  Si è vista anche una piccola delegazione dei comitati NoMuos di Niscemi, che si battono conrto la realizzazione del megaradar della Marina in Sicilia.

Le uniche armi agitate in piazza sono state i libri e la buona musica che è stata diffusa dal classico camioncino, mentre nelle numerose soste le attrici e gli attori che numerosi hanno aderito alla giornata, si sono alternati al microfono leggendo brani di classici, da Brecht a Camus.

Alla fine della giornata, anche una sorpresa per chi aveva accolto la notizia di un corteo antifascista col consueto scetticismo. Il Teatro in Fiera, chiuso da circa vent'anni e destinato, pare, insieme a tutta l'area della Fiera Campionaria all'ennesima operazione speculativa, è stato occupato da una parte consistente dei manifestanti e sarà da subito restituito alla fruizione dei cittadini con concerti e spettacoli.

“Non ha senso lo scontro fra tifoserie: i fascisti devono essere battuti sul terreno della proposta politica” assicuravano le ragazze ed i ragazzi dei collettivi fino a stamattina. Oggi la promessa è stata mantenuta.

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