Mostra su Giampilieri di Gianrico Battaglia al Genio Civile

Giampilieri 1
La ricostruzione di Giampilieri, una delle foto esposte nella mostra

Una mostra per celebrare la rinascita e per non dimenticare. Con le foto del reportage realizzato dal nostro fotografo Gianrico Battaglia in occasione del terzo anniversario della tragedia dell'1 ottobre 2009 che ha spezzato per sempre le comunità di Giampilieri e Scaletta è stata allestita un' nella Sala delle Lune d'agosto del Genio Civile, che resterà aperta fino al 12 gennaio.

Quaranta scatti selezionati tra le centinaia di foto di Battaglia, che documentano la tragedia prima e la ricostruzione dopo.

“Scopo del reportage realizzato per Messina.Sicilians -spiega Gianrico Battaglia- era quello di mettere in evidenza come gli interventi del Genio Civile si siano perfettamente integrati nell'ambiente circostante, svolgendo sì una funzione di prevenzione ma nel pieno rispetto dell'ambiente. Malgrado la ferita ancora aperta per le 37 vittime, questi interventi danno la speranza di poter utilizzare il territorio in sicurezza senza dover rivivere quei momenti terribili”.

L'inaugurazione della mostra è seguita alla consegna del premio Zanclea d'oro 2012 ad Anna Giordano, attivista del WWF ed ambientalista riconosciuta a livello internazionale.

Ad introdurre i lavori il direttore del Museo del Fango Michele Cannaò, che ha ricordato come la struttura sia nata grazie alla generosità di artisti di tutta , compreso Dario Fo, che hanno donato una propria opera.

A fare gli onori di casa l'Ingegnere Capo del Genio Civile Gaetano Sciacca, che come sempre ha sottolineato che per tutelare il territorio “non sono necessarie grandi opere che arricchiscono poche persone, ma piccoli interventi che mettono in sicurezza le zone a rischio con investimenti minimi e che creano comunque benessere”.

da sin. Michele Cannaò, Anna Giordano, Gaetano Sciacca

Sciacca, alla guida del Genio Civile di Messina dal 2007, ha anche ricordato come la sua attività a tutela del territorio sia spesso stata osteggiata dalle istituzioni che il territorio lo avrebbero dovuto proteggere, mentre i comuni cittadini lo incoraggiano ad andare avanti.

A concludere la mattinata è stato l'intervento di Anna Giordano, che grazie all'aiuto di una documentazione fotografica ultra trentennale ha ripercorso tutta la propria attività a difesa della natura e degli animali e contro la cementificazione selvaggia di un territorio lasciato allo sbando dalle istituzioni che avrebbero dovuto tutelarlo.

Mostrando la foto di un uccellino al quale erano stati cuciti gli occhi, la Giordano ha sottolineato come “chi è capace di fare una cosa così crudele ad un animale indifeso, sarà capace di farla anche ad un essere umano che non sia in grado di proteggersi.

E malgrado le minacce subite nel corso degli anni, il mio impegno continuerà fino a quando ci sarà un territorio da difendere”.

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