Messina, un Titanic “spettacolare”

Titanic
Il Titanic

Da consueta tradizione messinese il 15 agosto sancisce da sempre la chiusura della stagione estiva col botto dei fuori d'artificio, aprendo le porte all'autunno, seppur ancora lontano. Il caldo rimane, ma si è proiettati nuovamente alla vita lavorativa (per chi è andato in ferie fuori città). I genitori pensano già a comprare diari e quaderni ai propri figli. Quest'ultimi invece tirano le somme di una estate passata nei lidi, coi compagni, con le proprie fidanzatine e viceversa.

Chi rimane attento spettatore (costretto se vogliamo) della Messina estiva non può rimanere sbigottito dal degrado culturale in cui si è ormai ancorata la nostra città. Un Titanic non solo affondato, ma anche già corroso e logoro nel giro di un decennio.

Ricorderete benissimo, chi di voi ha dai 30 anni in su, il cartellone estivo sempre pieno di eventi, concerti, intrattenimenti. E adesso ?

Andiamo con ordine e riflettiamo su questo 2012. Al di là di qualche concerto all'arena Villa Dante (Emma Marrone n.d.r.) e della “storica” due giorni al Palazzetto dello sport di Cristina d'Avena lo scorso giugno, null'altro vi è stato.

Ragazzi simil zombies a passeggiare distrattamente per le via di una piazza Duomo deserta.

Ovviamente il Comune non ha i fondi necessari, ridotto a colabrodo com'è, per investire su manifestazioni ed eventi di spettacolo. Vi è anche da dire che persino il cittadino medio messinese non potrebbe lamentarsi del degrado esistente in quanto, spiace dirlo, ha quello che si merita.

Il nulla che questa città offre sotto tutti i punti di vista è solo lo specchio e la conseguenza di condotte e atteggiamenti controproducenti e sbagliati perpetrati negli ultimi vent'anni.

Manca l'energia, la presa di coscienza di ribellarsi a volte per le giuste cause. Se migliaia di persone si mossero alcuni anni fa bloccando i traghetti Villa San Giovanni-Messina per una mera questione calcistica, c'è da chiedersi adesso dove sono questi tizi la cui energica protesta servirebbe per questione di ben altra importanza.

Bando alle utopie e che si focalizzi il tutto sulle realtà e sulle necessità concrete delle cose.

Rieducando il popolo all'arte (non solo durante la “Notte della cultura”) si potrebbe forse pensare di riuscire un giorno a riportare Messina come meta importante di un cartellone di eventi estivi e non solo.

Ma occorre far capire che un concerto o un evento non è necessariamente “gratis in piazza”. Uno spettacolo ha un costo che esige la giusta corrispondenza. Prendiamo spunto dal Summer Festival di Lucca in cui ogni estate la piazza principale è recintata per trasformarsi in gran teatro all'aperto.  Si compra un biglietto, si assiste ad uno spettacolo.

Ci fu un tentativo a Messina anni fa, tentando di chiudere piazza Duomo per un concerto di Joe Cocker. Il risultato? I soliti “punkabbestia” figli dell'ideale datato e antico del “tutto gratis” (che allontanò l'Italia intera dagli eventi internazionali negli anni '80, all'epoca si usavano le molotov) tentarono di distruggere i recinti.

No ragazzi. Qui non si va da nessuna parte. Per cui accontentatevi di Cristina D'Avena a 5 euro.

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