#Messina. Tasse universitarie alle stelle: studenti su tutte le furie

L'inaugurazione dell'Anno Accademico
L'inaugurazione dell'Anno Accademico

Non c'è pace per chi studia all'Università di Messina. Ieri è arrivato sui profili personali il conguaglio delle tasse di iscrizione dell'anno accademico in corso. La brutta sorpresa per la quasi totalità degli studenti è stata vedere l'aumento spropositato della somma (in molti casi anche il 300%) da dover versare entro e non oltre il 31 marzo per chi ha scelto il metodo di pagamento in tre rate.

Un aumento era previsto, vista la rimodulazione delle fasce, ma non di tale entità. Facebook esplode per l'ondata di proteste. Alcuni ragazzi dichiarano di aver subito un aumento fino a 591 euro, la somma più denunciata sul web, mentre prima pagavano intorno ai 300 euro. Quindi, i ragazzi con la fascia medio-bassa in percentuale, hanno subito il danno maggiore.

Altri hanno visto un aumento di oltre 100 euro: dai 276 del ai 381 del 2015, con i nuovi modelli ISEE e ISEEU che sembra non siano arrivati a giusta destinazione al momento dell'iscrizione, prevista entro dicembre.

Siamo riusciti a raggiungere alcuni studenti delle varie associazioni messinesi, come Paolo Corrente, consigliere del Dipartimento di Scienze del Farmaco e dei prodotti della salute e membro dell'organizzazione GEA Universitas. 

“In questi giorni decideremo il da farsi -dichiara. Noi chiediamo chiarezza e trasparenza, perché pretendere che i ragazzi paghino una somma inaspettata in meno di due settimane è vergognoso. Non mi aspetto granché, perché c'è poco tempo a disposizione, ma qualcosa la faremo”.

Su Facebook arriva anche un comunicato proprio della GEA Universitas. “Negli ultimi periodi -si legge nella nota- essere uno studente universitario è stato lontano dall'essere gratificante. Siamo quasi abituati a questa condizione, tanto da non lamentarci neanche più, perché annebbiati dalla convinzione che qui le cose non cambiano mai, ma a tutto c'è un limite.

Oggi è diventata ufficiale la notizia degli esorbitanti aumenti sulle tasse del nostro ateneo che hanno toccato in taluni casi anche il “+300%”. Nessuna giustificazione a sostegno di tale manovra, nessun miglioramento dei servizi è stato messo a nostra disposizione nell'ultimo anno. Di fronte al trapelare di questo scenario, l'associazione GEA si impegnerà nei prossimi giorni a tutelare ogni singolo studente del nostro ateneo, facendosi portavoce di questo dissenso generale, che merita dei chiarimenti immediati e delle soluzioni concrete.

Inoltre proporrà all'amministrazione universitaria che lo Statuto di Ateneo preveda d'ora in poi il parere del Consiglio degli Studenti sulle modifiche ai contributi e alle tassazioni universitarie. Difendiamo il diritto e non il privilegio allo studio!”.

Sulla stessa lunghezza d'onda è Giandomenico Giannetto, membro di Atreju. “Mi sono stufato della situazione. Noi paghiamo per avere dei servizi: biblioteche, aule, professori, pulizia, segreteria. Che ne funzionasse almeno una davvero bene è utopia. E parlo solo della mia facoltà! Biblioteca: una su tante aule studio chiuse, ma su quella ci si lavora. Aule fatiscenti, sporche, scassate. Professori che fanno bello e cattivo tempo, forse troppe prime donne. Segreteria (?) inesistente, personale irraggiungibile, e quando lo è, parecchio irritante. Calendario lezioni comunicato dopo che sono cominciate.

Cambio data degli appelli non giustificati. Appelli che si sovrappongono lo stesso giorno, che a volte manco puoi consultare e se ci riesci rischi che ti cambino la data. Vi sembra giusto pagare per avere tanti disservizi? Non è rispettoso nei nostri confronti. È passabile un aumento che arriva anche al 300%? Cioè… Stiamo scherzando vero? Pagare è giusto, è un nostro dovere. Ma non per questo dobbiamo rimanere schiavi e zitti di fronte alle cose.

Sono convinto che sia un dovere garantire che questi servizi siano erogati con costanza, con voglia, con precisione. E che soprattutto non siano un salasso per le famiglie. Bel diritto allo studio, non trovate? Paghiamo per ricevere un servizio, è un nostro diritto smettere di pagare nel momento in cui non sussistono più le giuste condizioni. Basta. Non paghiamo”.

Gli studenti lamentano questo cospicuo aumento delle tasse, accusando l'Università di non offrire servizi adeguati a tale somma. Denunciano igiene scadente (in alcuni casi la sporcizia e la mancanza di carta igienica nelle toilette), i continui ritardi dei professori alle sessioni di esami, la mancanza di comunicazione professori-studenti, servizi di segreteria non idonei, con i membri dei vari uffici accusati di scarso impegno e maleducazione, aule inagibili con studenti costretti a sedersi sulle scale per seguire le lezioni, violando qualsiasi norma di sicurezza.

Inoltre la tassa è arrivata a sole due settimane dal termine ultimo per effettuare il versamento e coloro che si sono ritrovati con una somma spropositata e inaspettata (i famosi 591 euro, ma non solo) si trovano in grossa difficoltà.

Abbiamo raccolto direttamente diverse testimonianze dagli studenti, altri si sfogano sui social network. “Prima pagavo 360 euro, adesso mi sono ritrovata a doverne versare 591 soltanto nella prima delle tre rate. L'Università è diventata un lusso e si comporta da strozzino. A quanto so il problema potrebbe essere l'ISEE non pervenuto correttamente all'Università, ma io non ho ricevuto alcuna comunicazione in merito. Non è possibile -conclude questa studentessa di Tecniche di Laboratorio Biomedico- che io, che rientro nella fascia bassa, debba pagare una tale somma, perché lo studio è un diritto, non un lusso”.

Un altro ragazzo che frequenta il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, punta il dito contro la mancanza oltre che dei servizi già citati anche di sessioni di esami straordinarie, specialmente per gli studenti fuori corso. “Il mese scorso abbiamo chiesto se si poteva organizzare per i fuori corso in procinto di laurearsi una sessione di esami straordinaria ad aprile. Beh, i professori ci hanno risposto che durante le lezioni loro esami non ne fanno. Eppure sono gli stessi che arrivano tardissimo i giorni degli appelli, anche con diverse ore di ritardo, e che ti rimandano ai giorni successivi senza alcun preavviso, facendoti aspettare ore e ore. Poverini, come biasimarli? Mica possono sforzarsi di concedere un giorno ad aprile mentre non svolgono lezioni, non sia mai”.

Altri studenti si lamentano delle segreterie. “Sono totalmente inefficienti. Lo scorso anno, con l'inserimento delle prenotazioni , è successo un casino. Non riuscivamo a prenotarci e il giorno dell'esame, con la segreteria chiusa la mattina, chiedevamo soltanto di poterci aiutare con la prenotazione, ma ci hanno risposto maleducatamente dicendo che loro, quel martedì, lavoravano solo di pomeriggio. Quest'anno le cose non sono cambiate: ogni qualvolta ci sono delle inesattezze sulla nostra bacheca personale, loro ti dicono sempre “Non è compito nostro”. E di chi dovrebbe essere? Paghiamo per un servizio che non abbiamo”.

C'è parecchia agitazione tra gli studenti dell'Ateneo messinese. Le organizzazioni si stanno muovendo, ma appena 14 giorni per la scadenza del versamento sembrano pochi per poter trovare una soluzione soddisfacente.

Giuseppe Marino

Laureato in Giornalismo all'Università degli studi di Messina. Si occupa a tutto campo della sezione sportiva di Sicilians, con un occhio di riguardo verso il calcio nostrano. Vi racconterà di tutto e di più sull'ACR Messina e sul panorama sportivo regionale.

2 pensieri riguardo “#Messina. Tasse universitarie alle stelle: studenti su tutte le furie

  • 18 Marzo 2015 in 11:10
    Permalink

    Mi chiedo: cosa accadrebbe se nessuno, e sottolineo NESSUNO, studente dell’unime pagasse il bollettino?

  • 18 Marzo 2015 in 18:36
    Permalink

    IL RETTORE SI DEVE SOLO CHE VERGOGNARE DA QUANDO C’è LUI SI SONO VISTI COSE INAUDITE.
    L’OBBLIGO AI VINCITORI DI BORSE DI STUDIO DI PAGARE IL CONGUAGLIO DELLE TASSE
    MATERIE DI STUDIO SENZA IL PROFESSORE DESIGNATO
    AGLI ASSEGNATARI DEL PREMIO ONORE AL MERITO SI SONO VISTI DA UNA PARTE AVERE IL PREMIO E DALL’ALTRA LEVARSELO CON I CONGUAGLI LA SOLITA FICURA ALLA MESSINESE E BRAVO IL RETTORE.

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