#Messina. SPRAR: il comune di Messina assegnatario di 71 posti ai rifugiati

SPRARIl sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza accedono al Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo (FAMI). A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata”.
Il modello SPRAR, nato nel 2000, su promozione dell'ANCI, oggi è una best practice unica in Europa. I progetti di accoglienza, presentati sulla scorta di appositi bandi, sono sottoposti all'esame di una commissione di valutazione composta da rappresentanti del ministero dell'interno, da un rappresentante dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e da un altro dell'Unione delle Province d'Italia (UPI). Compongono, inoltre, la Commissione, un rappresentante dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR) ed uno delle Regioni.
“Il Comune di Messina – evidenzia l'assessore alle politiche sociali e delle migrazioni Nina Santisi – ha colto la sfida di accogliere e integrare persone in fuga dalla miseria o dalla guerra, aggiungendo al sistema di protezione nuove strutture, oltre a quella di Villa Lina, attivata nel 2013. In questa direzione, il politiche sociali, rispondendo al bando pubblicato dal ministero dell'interno nell'ottobre 2015, ha indetto una selezione per la realizzazione degli interventi.
Successivamente con decreto dello scorso 30 maggio, il ministero ha assegnato al progetto di Messina 71 posti per l'accoglienza di persone con necessità di assistenza sanitaria, sociale e domiciliare, specialistica e/o prolungata. Fin dai primi giorni del mio incarico ho destinato grande attenzione al tema – prosegue la Santisi – e con mia soddisfazione la giunta municipale ha esitato i contratti di servizio con le Cooperative sociali che gestiranno gli interventi. I servizi offerti dalle nuove strutture si rivolgono a persone vulnerabili, cioè donne sole e con bambini, vittime di tratta, vittime di torture, anziani e persone con disabilità, per assicurare, oltre all'accoglienza materiale, anche mediazione linguistica e culturale, accesso ai servizi territoriali, formazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento all'inserimento sociale, lavorativo e abitativo, tutela legale e tutela psico-socio-sanitaria.
Il sistema di servizi impegnerà 42 operatori, tra cui educatori, animatori, assistenti sociali, psicologi e mediatori linguistico-culturali. Le caratteristiche principali del Sistema di protezione – SPRAR sono il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti responsabili dell'accoglienza, ministero dell'Interno ed Enti locali, secondo una logica di governance multilivello; la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti; le sinergie avviate sul territorio con i soggetti del terzo settore; la promozione e lo sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione e inclusione.
Esprimo soddisfazione per tutta l'Amministrazione che dimostra di lavorare anche oltre l'emergenza, e l'impegno del Comune in tema di migranti non è solo la gestione dell'emergenza sbarchi (in questi ultimi giorni, particolarmente gravata nei numeri), ma anche la promozione e lo sviluppo di un sistema di accoglienza integrata che, in quest'ultimo progetto, prende in carico persone con particolari fragilità. Le nuove strutture – conclude l'assessore – si aggiungono allo SPRAR per ordinari a suo tempo avviati, facendo di Messina una delle poche città ad aver totalmente attivato quanto il Ministero ha concordato con l'Anci e messo in gara”.

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