#Messina, Servizi sociali, Area Riformista: “Il welfare elemento di sviluppo”

Riformisti PD MessinaDa esponenti del Partito Democratico di Messina , un partito allo sbando e senza un linea politica a livello locale, non ci interessa entrare nelle questioni politiche che riguardano la coalizione del sindaco Renato Accorinti.

Insieme a quella parte del PD che non condivide approccio, gestione e contenuti del segretario nazionale Matteo Renzi, abbiamo scelto a Roma come sui territori di condurre una battaglia politica a partire dai temi e dalle questioni, provando a dare un contributo di merito.

In questo senso ci preme sottolineare che il dibattito sulle dimissioni dell'assessore Nino Mantineo, sia nelle affermazioni del dimissionario, che in quelle di chi sostiene l'amministrazione, che nelle dichiarazioni dell'opposizione, sconta un errore di prospettiva.

Si continua a parlare ossessivamente di gestione dei servizi sociali, di appalti, di affidamenti, di questa o quella cooperativa, di questa o quella struttura.

La questione non è cambiare gestione, riaffidare gli affidamenti o stornare differentemente i fondi. Il tema non è solo chi e come gestisce i servizi sociali, men che meno attuare una sorta di spoils system applicato al welfare.

Il tema vero è invece quali politiche sociali per Messina, per una comunità complessa, frammentata, con sacche profonde di disagio sociale, con tassi di disoccupazione esorbitanti.

Senza stabilire quali politiche, che partano da una analisi rigorosa dello status quo, è impossibile darsi delle priorità, quindi una strategia, quindi una programmazione. I servizi e la loro gestione rappresentano l'esito di un percorso.

La città è profondamente mutata in questi ultimi vent'anni ed è inimmaginabile perpetuare un approccio che rischia di essere superato dai cambiamenti del contesto socio-economico.

Quali sono stati i risultati delle politiche sin qui attuate? Esistono delle eccellenze? Sono stati quantificati sprechi? Sono stati valutati indicatori di verifica concreti?

Occorre aggiornare una analisi profonda del contesto per comprendere quali siano le emergenze reali. E, quindi, applicare un approccio fortemente innovativo alle politiche e ai soggetti del welfare locale.

Le politiche sociali hanno l'obiettivo di sostenere e dare autonomia ai soggetti cosiddetti deboli (minori, giovani, donne, disoccupati e inoccupati, anziani, soggetti a diverso titolo svantaggiati), ma devono essere declinate con una forte adesione alle dinamiche territoriali, rifuggendo da schemi teorici.

Una sfida che deve essere condotta con un grande e reale percorso partecipativo. Capacità di ascolto dei bisogni, a partire dalle tante associazioni che difendono e promuovono diritti dei soggetti svantaggiati, ma anche coinvolgimento degli attori che hanno sin qui operato sul .

Il mondo della cooperazione sociale non è tutto marcio e le lavoratrici e i dei servizi sociali hanno costruito esperienze e professionalità. Non si può immaginare di cambiare le politiche sociali senza coloro che ne sono, a diverso titolo, coinvolti.

Allo stesso tempo occorre avere una visione da contrapporre all'analisi e attraverso cui avviare la concertazione con i soggetti e le parti sociali.

Nella nostra visione, le politiche sociali devono essere attive, superando un approccio assistenziale, ma nella consapevolezza di operate in un contesto economicamente e socialmente depresso, mettendo al centro i soggetti del welfare, fortemente integrate con il mondo della scuola e della sanità di prossimità, diffuse sul territorio, interconnesse con le politiche giovanili e culturali.

In altri territori l'investimento della comunità locale sul welfare non è stato un costo ma un elemento che ha contribuito allo sviluppo socio-economico del territorio. La centralità delle politiche sociali è determinante. Un passaggio decisivo per il rilancio di Messina.

Domenico Siracusano per l'Area Riformista PD – Messina

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