#Messina. Rimpasto di Giunta: Accorinti tenta di raddrizzare la rotta, ma ormai la nave va

Conferenza stampa rimpasto 7-4-2016Un tentativo disperato di salvare il salvabile. E' solo questo il secondo rimpasto della Giunta Accorinti, alle prese con una crisi di credibilità che sembra irreversibile, mentre in Consiglio comunale alle minacce di mozioni di sfiducia non crede più nessuno, probabilmente neanche chi le presenta.

Una conferenza stampa assolutamente inutile questa di stamane, visto che tutti i passaggi del testimone sono stati abbondantemente anticipati da giorni. Un comunicato stampa con i nuovi nomi e l'assegnazione delle deleghe avrebbe fatto perdere meno tempo a tutti. Come sempre, da parte del sindaco Accorinti nessuna autocritica, nessuna ammissione di responsabilità, salvo quella a denti stretti sul pasticcio della mancata presentazione del Bilancio Previsionale 2015.

Solo un arrampicarsi sugli specchi per tentare di difendere l'indifendibile. La sua rivoluzione è fallita prima ancora di cominciare, quando a giugno 2013, pochi giorni prima delle elezioni amministrative, entrò alla riunione convocata dall'allora commissario straordinario Luigi Croce convinto che la dichiarazione di dissesto fosse la sola strada percorribile per salvare la città, salvo poi uscire convinto del contrario.

“Non so perché siete così tanti, ma comunque…”. Esordisce così, poi parla per un quarto d'ora. “Riteniamo la nostra esperienza meravigliosa, basta solo sullo spirito del servizio. Non apparteniamo a gruppi o lobby, dietro le nostre spalle non c'è nessuno. La svolta che si vuole dare non è nello spirito di condannare qualcuno”. A quanto pare, ma in pochi se ne sono accorti, pare che ci sia molta gente disponibile a dare una mano all'amministrazione Accorinti. “La vera vittoria è quella della gente che viene da noi a dire: io voglio fare qualcosa -ripete più volte. Lavorare con una montagna di debiti non è facile per nessuno”.

Alle 10.49, due minuti dopo l'inizio della conferenza stampa, arriva il riferimento a quellichec'eranoprima. Poi il passaggio su chi lascia (Tonino Perna e Patrizia Panarello, quest'ultima assente, in aperta polemica con l'amministrazione) e su chi di fatto è stato esautorato, come Guido Signorino, che da vicesindaco e assessore al Bilancio si ritrova declassato con una delega allo Sviluppo economico. “Non ci sono cambiamenti e non si condanna nessuno -puntualizza Accorinti. Però nessuno ci può tirare dalla giacca o dalla maglietta. Abbiamo l'umiltà di dire che abbiamo sbagliato (lo ripete più volte ma non dice su cosa, ndr). Ho consultato gruppi e movimenti che hanno lavorato con noi, ma non sono subordinato a nessuno, perché ala fine decide il sindaco”.

Un altro riferimento a quellichec'eranoprima: “Siamo diversi per costituzione, non migliori o uguali, ma diversi. Ringrazio Guido, la Panarello e Tonino. Tutti e tre hanno lavorato e dico grazie per il lavoro svolto. Evidentemente il sindaco ha deciso alcune cose, ma non è contro qualcuno”.

Ancora ringraziamenti a Signorino, poi finalmente l'ammissione sul Bilancio non presentato e l'annuncio di “altre novità sulla macchina amministrativa”, sulle quali però Accorinti si rifiuta di aggiungere altro.

Interventi di rito da parte di Perna con una stoccata alla Corte dei Conti che “non può dire a un Comune come spendere perché questa è una sospensione della democrazia”, di Signorino che glissa sulle proprie responsabilità pur dichiarando di assumersele e preferisce guardare lontano sulla scia della nuova favola di un'amministrazione Accorinti 2.0, del nuovo vicesindaco Tanino Cacciola e dei nuovi arrivi Luca Eller Vainicher (Bilancio) e Daniela Ursino (Cultura e istruzione).

Da notare la tardiva presenza del segretario generale-direttore generale Antonio Le Donne, che arriva a conferenza stampa già iniziata e nonostante i ripetuti passaggi sui bilanci mancati e sul riordino della macchina amministrativa di Palazzo sceglie la strada del silenzio.

Ha collaborato Roberto Minasi

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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