#Messina. Raccontare via Circuito come Auggie Wren a Brooklyn

Via_Circuito_22_febbraio_2015 (2)
Via Circuito 22 febbraio

Auggie Wren dalla sua fotografava ogni giorno alla stessa ora un angolo di Brooklyn.

Certo, dalla Settima Avenue si sentono odori di panini con pastrami e di metropoli, con una foto si fissano volti, cambiamenti, emozioni ed è facile aver voglia di immortalare il che scorre.

Il tabaccaio, raccontato da Paul Auster ne Il racconto di Natale di Auggie Wren e interpretato da Harvey Keytel nella riduzione cinematografica Smoke, ha il progetto di raccontare con uno scatto al giorno, alla stessa ora, la stessa strada. Un progetto ambizioso. Ci vuole passione. Servono amore e coraggio per farlo.

Ci vuole una forte empatia, una capacità straordinaria di ascolto per poter scattare ogni giorno una foto allo stesso posto. Ma ognuno ha la possibilità di incontrare la sua Settima Avenue, chiunque a suo modo può trovare il suo posto da raccontare.

Anche io ce l'ho. Si chiama via Circuito e si trova a Torre Faro sulla riva dello Stretto di Messina. Ci sono cresciuto, è stata lì la mia prima volta di un fantastiliardo di cose. Ho raccontato di quelli che volevano distruggerla per farci un pilastro di cemento e quasi ogni giorno la fotografo.

La mia strada non è stata set di memorabili film, ma quello che si vede dalla mia strada l'hanno raccontato Omero e Dumas, e poi tutti quegli altri che ci stanno in mezzo. Da quell'affaccio sullo Stretto si trae ispirazione e pace. E la Fera diventa narrazione e poesia.

Io ci ho provato a immortalarla ogni giorno. E così ho fotografato ogni giorno cumuli di immondizie e pattume di ogni tipo e a volte ho pensato che forse non potrà mai più esistere qualcosa da narrare e su cui fare poesia.

Pterotrachea-coronataAbbandono l'asfalto e provo a incontrare Nicola Pesce, che da queste parti si è tuffato e senza apparire in televisione regge da solo il peso di Capo Peloro. 

Magari la bellezza che hanno corrotto con scelte folli sopra, sotto il mare può esistere ancora e innescare lo stupor. Grazie a una Pterotrachea Coronata ho ritrovato la voglia di difendere e raccontare la mia Strada.

Un esserino metà Dumbo e metà oracolo vale cento, mille brutture. Dunque ritorno sulla Strada, fotografo, annoto e racconto.

Certo vorrei che la mia prossima foto della Strada fosse memorabile, capace di raccontare qualcosa di strepitoso. Non vorrei sempre la stessa ciofeca fatta di imbonitori che millantano amore per l'ambiente e soluzioni mirabolanti per il pattume che ammorba gli animi.

E poi, casomai, c'è sempre il piccolo elefante di mare. Sono sicuro che mi aspetta per darmi ancora la voglia di raccontare.

mm

Armando Montalto

Tra la metà dei Novanta e i primi Duemila ha cambiato città, paese e occupazione con la rapidità di un colibrì. Insomma, questo quarantenne messinese, dopo aver fatto consegne a Canal Street, parlato in nome della UE, letto Saramago, tirato sassi sul Canal Saint Martin e bevuto fiumi di birra ha deciso. Tornare a casa, mettere su famiglia e la testa a posto. Oggi si divide tra libri, mare e famiglia. Intanto, prova a scrivere e a raccontare Messina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *