#Messina. Me&SEA, Sicilian EAst coast: conferenza stampa di presentazione

(Foto Pippo Russo)
(Foto Pippo Russo)

Domani, giovedì 19 maggio alle 10.30, nella Sala Ovale di Palazzo Zanca, alla presenza dell'assessore alle Politiche del Mare Sebastiano Pino, si terrà la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di Me&Sea, Sicilian EAst coast. L', ideato e curato da Elena Bonaccorsi, project manager, in collaborazione con Feeland Group, ha il patrocinio delle Giornate Europee del Mare 1, estendendo l'ambito delle celebrazioni alle zone limitrofe lo Stretto di Messina e sul territorio siciliano, per promuovere la salvaguardia e la diffusione della conoscenza della risorsa marina, la valorizzazione delle principali tematiche culturali e accademiche riguardanti il Mediterraneo ed il confronto con realtà lontane e vicine che possano rappresentare un modello di crescita. La seconda edizione si è estesa sulla costa orientale siciliana, come spinta da una corrente dello Stretto, sviluppandosi nell'acronimo imperfetto di SEA, Sicilian EAst coast.

Sulla base organizzativa dell'edizione 2015, sono state coinvolte diverse imprese e realtà operanti sul mare che proporranno specifiche attività sui territori di riferimento. I diversi luoghi e le diverse attività, proposte all'interno del calendario, mirano a raccontare e valorizzare quanto la risorsa marina rappresenti un'opportunità. Uno dei progetti di riqualificazione previsti dal comune di Messina è la costituzione della Via del Mare che collegherà via Don Blasco a via Maregrosso. Le due vie, esempi di una mancata valorizzazione culturale e territoriale, saranno l'obiettivo della prima giornata del mare a Messina. In via Don Blasco avverrà la pulizia delle spiaggia e di uno spazio da poco restituito alla città, mentre in via Maregrosso, degli interventi di arte cercheranno di accorciare la distanza forzata col mare. Questa iniziativa recupererà l'eredità artistica del cavalier Cammarata, ritenuto il maggiore artista outsider del ‘900 siciliano, che trasformò la baracca in cui viveva a Maregrosso in un museo a cielo aperto fatto di opere coloratissime costruite con elementi di risulta e pietre raccolte in spiaggia.

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