#Messina. Lucy Fenech: “Gettoni di presenza solo se si svolgono effettivamente i lavori”

Lucy Fenech
Lucy Fenech

Sulla corresponsione dei gettoni di presenza ai comunali interviene la capogruppo di Renato Accorinti sindaco Lucy Fenech.

“E' trascorso quasi un anno dalla bocciatura da parte del Consiglio comunale di una mia proposta di deliberazione che mirava a eliminare la doppia convocazione delle commissioni consiliari, regolamentare l'effettiva partecipazione alle sedute di commissione e del Consiglio e a non  attribuire  il gettone di presenza per le sedute andate deserte.

La proposta voleva essere non solo un segno di discontinuità con il passato, ma soprattutto un chiaro segnale di responsabilità che tutti i consiglieri comunali, insieme, avremmo potuto dare”.

Nel ricordare che adesso sia a livello regionale che nazionale si sono accesi i riflettori sui gettoni di presenza e sugli abusi che si riscontrano, Lucy Fenech aggiunge “che è certamente necessario evitare confusione, facile demagogia e atteggiamenti populistici. Il lavoro che con impegno è effettivamente prestato da tanti consiglieri deve essere riconosciuto, ma nello stesso modo devono essere eliminate distorsioni non accettabili e che spingono a una mancanza di responsabilità che non deve essere  per nulla incoraggiata.

Credo che oggi, ancor più di un anno fa, sia importante dare un chiaro segnale di responsabilità e ritenendo di interpretare un comune sentire, ho inviato alla presidente del Consiglio Emilia Barrile e al segretario generale la richiesta di corrispondere i gettoni solo per le sedute nelle quali i lavori si siano effettivamente svolti”.

In merito alla situazione attuale, in cui il gettone di presenza è invece riconosciuto anche ai consiglieri che firmano in prima convocazione di commissioni che non si aprono per mancanza di numero legale, non ripresentandosi alla seconda convocazione dove di fatto si svolgono i lavori, Fenech afferma che “è evidente che non ci possa essere effettiva partecipazione e non si possono curare gli interessi pubblici in una seduta di commissione che non si apre per mancanza del numero legale e nella quale non si svolge alcun lavoro.

Mi auguro comunque che al più presto l'intero Consiglio comunale possa trovare una soluzione condivisa che, così come la legge impone, possa regolamentare in modo chiaro l'effettiva partecipazione dei consiglieri, convinta però che la responsabilità è e sarà sempre una questione personale e di coscienza”.

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