#Messina. Ente Teatro, duro j’accuse dei sindacati contro i vertici

Puglisi e il documento della Camera di Commercio che attesta la sua presidenza di Nutrimenti Terrestri

Prima la doppia presidenza di Maurizio Puglisi, adesso un curriculum, quello del soprintendente Nino Saija, che non trova riscontri. Dopo le accuse del PD l'Ente Teatro di è di nuovo nell'occhio del ciclone.

I sindacati SLC Cgil, UILCOM Uil e FIALS vanno all'attacco e ribadiscono concetti già espressi da un anno e mezzo. “Lo avevamo detto e lo ricorderanno tutti -dichiarano i segretari generali Pippo Di Guardo, Nino Di Guardo e Carmelo Tavilla.

A fare troppi annunci di capacità, onestà intellettuale e lungimiranza, a proclamarsi come le persone giuste al posto giusto anzitempo, a tessere reti e lodi proprie di trasparenza e correttezza, prima o poi si finisce per restare imbrigliati nelle stesse reti.  Ed è proprio quello che sta succedendo ai vertici del Teatro Vittorio Emanuele di Messina“.

Sul banco degli imputati, ancora una volta, il presidente Puglisi e il soprintendente Saija. Rispetto al primo, dal 25 settembre scorso il nostro giornale e i comunali Gino Sturniolo e Nina Lo Presti (che hanno presentato un'interrogazione sull'argomento) aspettano che il presidente Puglisi, che continua con un'ostinazione degna di ben altra causa a ignorare le nostre richieste di chiarimenti, fornisca le prove di quanto afferma.

E cioè che dal 1998 non è più il presidente dell'associazione Nutrimenti Terrestri, che produce spettacoli teatrali, compresi quelli del direttore della sezione prosa dell'Ente Teatro di Messina Ninni Bruschetta.

Stando alla documentazione della Camera di Commercio di Messina, Puglisi è ancora il presidente e questo lo rende incompatibile con l'incarico che il sindaco Renato Accorinti chi ha affidato nell'agosto 2013.

E mentre aspettiamo con pazienza i verbali che attesterebbero la rinuncia alla presidenza di Nutrimenti Terrestri, scoppia la grana del soprintendente Saija. Stando alle denunce del consigliere comunale PD Simona Contestabile, due dei citati dal nostro nel curriculum (il Regio di Parma e il Goldoni di Livorno) sostengono di non averlo mai conosciuto.

Una grana non da poco per una dirigenza che sembra infilare uno scivolone dietro l'altro. “L'uomo giusto al posto giusto -sottolineano i tre dirigenti sindacali. Così si è definito Saija in una recente intervista. Le perplessità palesate subito da noi per una strana vicinanza a una nota area dello scenario politico regionale e cittadino (l'UDC, ndr) che aveva a nostro avviso spianato la strada alla sua sollecita quanto sospetta nomina all'incarico, sono rimaste inascoltate.

Oggi, una più che attenta verifica da parte del PD fa emergere tutte le incongruenze. Sembrerebbe infatti, usiamo il condizionale ma chiederemo con forza a chi di dovere di effettuare tutte le verifiche del caso, che la documentazione presentata per partecipare alla selezione per la nomina di soprintendente dell'Ente Teatro, non solo non sarebbe idonea (curriculum non in formato europeo), ma conterrebbe informazioni false e tendenziose atte a indurre (per occhi, diciamo noi, volutamente poco attenti) all'errore., perché dalle informazioni fornite dai teatri di Parma e Livorno non risulterebbe risulti alcuna soprintendenza di Saija”.

SLC Cgil, UILCOM Uil e FIALS ricordano i noti problemi di comunicazione con presidenza e soprintendenza, la riapertura del teatro Vittorio Emanuele il 25 settembre scorso senza la presenza di tecnici e orchestrali, l'attivazione di nuovi contratti definita “arbitraria e unilaterale” e l'approvazione di un Regolamento che ha suscitato non poche perplessità e “che ha inteso disciplinare i rapporti con professionisti esterni all'Ente, ma che di fatto ha penalizzato le maestranze storiche del Vittorio Emanuele.

Viene naturale interrogarsi su cosa faranno adesso il presidente della Regione Sicilia, l'assessorato allo Spettacolo, il commissario della Provincia di Messina, il sindaco, gli onorevoli messinesi alla Regione, i politici ed i politicanti, così come tutti quelli che si sono esposti a sostegno di costoro e quali provvedimenti prenderanno“. In attesa di saperlo, i sindacati minacciano di rivolgersi alla magistratura se l'intera vicenda non sarà chiarita rapidamente.

mm

Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *