Messina e i privilegi dei re Normanni

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Re Ruggero II
Che tra l'XI ed il XVII secolo Messina fosse una delle città più importanti d'Europa economicamente, politicamente e demograficamente (tra le prime sette per numero di abitanti) è storia nota. Forse un po' meno conosciuta è l'origine di questa magnificenza che regalò alla città dello Stretto anni gloriosi e vette adesso inimmaginabili.

Sin dai tempi della Magna Grecia, Messina ebbe una vasta importanza grazie al suo splendido porto naturale, che la pose al centro dei traffici mercantili mediterranei. Furono però i sovrani della dinastia normanna a farla decollare definitivamente, grazie ai grandi privilegi che le concessero. La città dello Stretto fu sempre privilegiata dagli Altavilla, che in pochi anni la consacrarono a capitale del Regno Meridionale da loro creato.

Le cause di questa predilezione furono parecchie, anche se le più importanti sono tre. Intanto, Messina fu la prima città ad essere conquistata dall'esercito di Ruggero e Roberto e alla caduta di Palermo vantava già ben dieci anni di dominio normanno. In secondo luogo, furono proprio alcuni esponenti cittadini ad invitare i Duchi di Calabria e Puglia alla conquista della Sicilia “lasciando aperta” la porta più importante dell'isola (vedi “Gran Mirci dell'1/1/2011). Questa concessione non fu mai dimenticata dai sovrani. Infine, questa estrema sottomissione ai condottieri venuti dal nord fu sempre apprezzata rispetto alla riottosità di Palermo, considerata da Ruggero II troppo “araba” per essere perfettamente domata.

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Monete coniate a Messina
La sinergia tra la corte norrena e la città dello Stretto sfociò nel famoso diploma del 1129. Con questa patente il primo re Ruggero II, appena incoronato a Palermo, concesse a Messina ed ai messinesi diversi privilegi, tra i quali:
– eccettuati i casi di Stato, i messinesi non potevano essere giudicati che da giudici eletti e residenti a Messina.
– Nessun ordine regio aveva vigore ed effetto qualora non fosse conforme alle leggi ed agli statuti messinesi.
– In tutte le assemblee pubbliche convocate dal Re ai deputati messinesi si riservava il primo posto.
– Solo Messina aveva il diritto di battere moneta.
– Tutti i messinesi erano esenti da qualsiasi gabella, dazio o diritto di dogana.
– Tutti i cittadini di Messina erano esenti dal servizio militare.

Furono concessi anche molti altri privilegi, di natura più simbolica, che comunque innalzarono il blasone della città dello Stretto a capitale del Regno appena costituito. Fu proprio in questo periodo che fu coniato il famoso motto “Nobile Messana Siciliae Caput”. Facile comprendere come, grazie a concessioni come il diritto unico di battere moneta, l'esenzione dalle tasse e la possibilità di essere giudicati da tribunali locali, Messina decollò rapidamente e divenne, insieme ad altre importantissime città come Anversa, Londra e Parigi, una delle capitali economiche dell'Europa.

Anche l'enciclopedia più consultata al mondo, Wikipedia, rimarca che “sotto il dominio normanno, Messina si riprese economicamente e demograficamente e godette, da allora, di un lunghissimo periodo di opulenza…A partire da questo periodo e per lungo tempo, Messina esercita il ruolo di metropoli della Sicilia orientale e della Calabria, punto di riferimento sotto gli aspetti economico, politico, militare, culturale, artistico e religioso rispetto a centri di minori dimensioni ed importanza quali Reggio Calabria, Catania, Siracusa con tutte le altre città calabresi e con quelle della Sicilia orientale. La città ottenne sin da epoca normanna numerosi privilegi dai Re di Sicilia, che ne esaltarono il ruolo già rilevantissimo del porto, facendola divenire capitale economica della Sicilia e, al pari di Palermo, capitale del Regno”.

I terremoti e la scelleratezza di alcuni personaggi hanno provveduto a cancellare la prosperità di Messina ma la storia non può essere imbavagliata. Una storia che, grazie ai normanni, da prospera divenne gloriosa.

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