#Messina. Crisi idrica, botta e risposta tra Protezione Civile e AMAM

Riparazione condotta Fiumefreddo 27-10-2015 dIeri le accuse, neanche tanto velate, della Protezione Civile regionale, oggi la replica piccata dell'AMAM. “La recente rottura verificatasi sulla condotta Fiumefreddo, che alimenta la città di Messina, evidenzia la necessità di redigere uno studio approfondito e accurato sullo stato della condotta, cui far seguire la programmazione e la successiva realizzazione di specifici interventi finalizzati alla sua manutenzione per garantirne la sua costante funzionalità e assicurare così la fruizione del servizio ai cittadini -ha scritto ieri Calogero Foti, responsabile della Protezione Civile in Sicilia e Commissario Delegato per l'emergenza idrica a Messina verificatasi alla fine dell'ottobre scorso, dopo la terza rottura in sei mesi della condotta di alimentazione primaria dell'acquedotto messinese.

L'AMAM ha eseguito tempestivamente l'intervento di riparazione limitando i disagi alla popolazione, ma appare evidente che gli eventi occorsi negli ultimi sei mesi sono chiari segnali di fragilità dell'infrastruttura da non sottovalutare per evitare situazioni di criticità ben più gravi.

Per queste ragioni, si auspica che tutti i soggetti interessati facciano sinergicamente confluire le loro forze e capacità per garantire la soluzione al problema che passa da una capacità progettuale, dall'individuazione di fonti alternative e dalla razionalizzazione del consumo dell'acqua anche attraverso una campagna di sensibilizzazione e informazione ai cittadini. La Protezione Civile Siciliana, come sempre, è disponibile ad affiancare e sostenere tutte le iniziative utili allo scopo.”

Meno di 24 ore dopo, dall'AMAM arriva la lunga, lunghissima replica del presidente Leonardo Termini e del direttore generale Luigi La Rosa. Punti sul vivo, ritengono “doveroso fare le seguenti precisazioni. Per quanto riguarda la necessità di messa in sicurezza dell'acquedotto Fiumefreddo lungo tutto il suo tragitto si evidenzia che:

  • AMAM S.p.A. , a seguito dei fatti di Calatabiano, si è dotata di uno studio sulla vulnerabilità dell'Acquedotto Fiumefreddo, individuando i siti a rischio, tra i quali anche quello oggetto della recente rottura (codice “A1FZ – Sbocco Galleria Forza d'Agrò”), sebbene lo stesso non fosse censito né dal PAI né nell'inventario frane del CNR;
  • nell'area di C/da Salice, nel territorio di Sant'Alessio, già in passato AMAM S.p.A. era intervenuta con opere di consolidamento della tubazione a causa di un movimento franoso provocato anche dalla presenza di notevoli masse di materiale di riporto; il ripetersi del fenomeno, ovviamente, impone uno studio più accurato del sito con indagini mirate e, presumibilmente, una variante di tracciato già, peraltro, individuata negli elementi principali; comunque si è trattato di un episodio con magnitudo molto bassa con un tempo di riparazione dell'ordine delle 36 ore.
  • lo studio ha evidenziato che il rischio principale per l'acquedotto è costituito dalla fragilità del territorio, essendo in presenza di un dissesto idrogeologico diffuso dovuto alla natura geologica dei terreni e all'assetto geomorfologico degli stessi, all'abbandono del territorio da parte delle comunità ed all'assenza di una politica di salvaguardia da parte degli organi competenti. Dagli interventi messi in atto e dalla verifica della tubazione la stessa risulta in ottimo stato di conservazione. Non è fragile il tubo, è fragile il territorio. A tale proposito la fragilità del territorio, in relazione ad infrastrutture acquedottistiche aventi uno sviluppo lineare elevato come il Fiumefreddo, è testimoniata dal fatto che alcuni tra i principali adduttori siciliani sono stati oggetto in passato di imponenti fenomeni franosi che ne hanno provocato l'interruzione. Se in due casi, per la Dissalata da Nubia (c.a 60 km) e l'Acquedotto Blufi (c.a 50 km), sono stati realizzati interventi di by- della frana che ne hanno ripristinato la funzionalità, nel caso dell'Acquedotto Nuovo Scillato (c.a 70 km) – che alimenta ed i comuni della fascia costiera ad est – e nel caso dell'Acquedotto Alcantara, che dovrebbe alimentare Messina, l'interruzione dura ormai da più di cinque anni.
  • L'interruzione dell'acquedotto Alcantara tra le altre cose costituisce la principale vulnerabilità del sistema idrico del comune di Messina. Infatti qualora fosse stato in perfetta efficienza, anche la recente rottura avrebbe comportato disagi minimi per la cittadinanza. Appare inverosimile che dopo gli eventi di novembre 2015, ad oggi i lavori di ripristino dell'acquedotto Alcantara non risultino avviati né si hanno notizie dello stato di progettazione degli stessi.
  • AMAM S.p.A. ha già acquisito la progettazione preliminare delle opere di mitigazione delle vulnerabilità dell'acquedotto Fiumefreddo che prevede un investimento complessivo di € 6.000.000,00 per realizzare interventi diffusi lungo tutto l'adduttore tesi a mettere in sicurezza l'infrastruttura, consentire un monitoraggio della stessa ed attivare una mirata manutenzione programmata;
  • nell'ambito del progetto preliminare sono previsti anche i necessari rilievi di dettaglio e le indagini sui vari siti a rischio, indispensabili e propedeutici per il corretto sviluppo delle successive fasi progettuali e per una più accurata caratterizzazione dei siti;
  • il Comune di Messina si è già attivato per cercare fonti di finanziamento per la realizzazione delle opere previste in progetto;
  • il progetto preliminare è stato anche illustrato alla Protezione Civile il 12.04.2016 contestualmente allo studio sulla Vulnerabilità del Fiumefreddo, chiedendo – nello spirito di collaborazione e fattività indicati dal Commissario per l'Emergenza Idrica – un supporto nel reperimento dei fondi necessari alla sua realizzazione.
  • Nella stessa , nell'ambito dei siti a rischio, sono state evidenziate due aree (c/da Parrino e Torrente Miliano I) in evidente dissesto che costituiscono un imminente pericolo per la funzionalità dell'acquedotto, e per questo è stato chiesto un intervento immediato agli organi competenti per il tramite del Commissario, nella sua qualità, e dei funzionari dell'Assessorato Regionale Territorio Ambiente presenti.
  • Si evidenzia che in quella sede Amam S.p.A. ha fornito ai funzionari del Territorio Ambiente lo studio di Vulnerabilità al fine di aggiornare il PAI.

Per quanto riguarda il ripristino del tratto dell'acquedotto Fiumefreddo interessato dalla frana di Calatabiano si segnala che:

  • AMAM S.p.A. sin dalla prima riunione dopo la realizzazione del by-pass, tenutasi il 2.12.2015, ha evidenziato alla Protezione  Civile  la  necessità  di  realizzare  in  tempi  brevi   l'intervento di messa in sicurezza del versante per potere ripristinare la continuità dell'acquedotto, anche in relazione ai costi esorbitanti della fornitura Siciliacque S.p.A. (oltre € 12.000 giorno) ed agli oneri per garantire un presidio h24 al by-pass di Calatabiano;
  • nella successiva riunione del 22.12.2015, AMAM S.p.A. ha anche proposto due possibili soluzioni di ripristino del tratto di acquedotto, nelle more della progettazione e realizzazione dei lavori di messa in sicurezza del versante in frana, ma la Protezione Civile ha ritenuto di non dare corso a quanto suggerito, impegnandosi a realizzare le opere di propria competenza entro il 31.03.2016;
  • in relazione ai ritardi nella messa in sicurezza del versante, per risparmiare i costi di acquisto dell'acqua presso Siciliacque S.p.A., AMAM S.p.A. è dovuta intervenire posando un quarto tubo di by-pass che permettesse di integrare la portata convogliata a Messina;
  • ad oggi non risulta ancora approvato il progetto definitivo della messa in sicurezza del versante in frana di Calatabiano (la conferenza di servizi è prevista per giorno 03.05.2016), né si hanno notizie sui tempi per la realizzazione delle opere;
  • di contro i tecnici incaricati da AMAM S.p.A. hanno già elaborato il progetto del ripristino del tratto di acquedotto interrotto, la cui approvazione è subordinata all'approvazione del suddetto progetto definitivo e la cui esecuzione potrà avvenire solo dopo la realizzazione delle opere previste dalla Protezione Civile;
  • in relazione a ciò AMAM S.p.A. è fortemente preoccupata, in quanto la soluzione del by pass provvisorio nasceva come intervento temporaneo per un periodo di pochi mesi, nell'ottica del ripristino dell'acquedotto Fiumefreddo prima dell'estate quando è alto il rischio di incendi che potrebbero mettere fuori esercizio lo stesso by-pass.
  • ad oggi, intanto, AMAM S.p.A. ha sempre garantito un presidio h24 del bypass di Calatabiano, addossandosi i relativi costi, che si aggirano finora ad € 250.000,00 e si aggiungono a quelli sostenuti per la realizzazione dello stesso by-pass.

Relativamente all'individuazione di fonti alternative, come peraltro ampiamente noto, sono stati già effettuati appositi studi idrogeologici, individuando alcuni siti idonei ed è stato istituito un tavolo tecnico con il Genio Civile di Messina per snellire l'iter burocratico propedeutico alla realizzazione dei necessari lavori. E' stata già avviata una campagna di ricerche idriche realizzando un pozzo pilota, che ha dato risultati positivi e che verrà ulteriormente potenziata.

Infine, per quanto attiene la razionalizzazione dell'uso dell'acqua, a seguito dello studio effettuato dal Prof. Ing. Aronica dell'Università di Messina, alla luce dell'entità delle perdite esistenti e delle problematiche della distribuzione idrica, è stata avviata le necessaria progettualità degli “Interventi di razionalizzazione, efficientamento e riduzione delle perdite delle reti idriche interne”. Nello spirito di collaborazione fattiva auspicata, che ha sempre contraddistinto l'attività di tutti i soggetti coinvolti, AMAM S.p.A. chiede, dunque, alla Protezione Civile Siciliana il supporto nello sviluppo del complesso di iniziative che sono state messe in campo, la cui realizzazione va attuata in tempi stretti”.

 

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