Messina all’esposizione Universale di Vienna

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Tommaso Aloysio Juvara

Le Esposizioni Universali, vere e proprie gare tra i maggiori paesi del mondo per dare prova dello stato dell'arte della tecnica, dell'industria e delle scienze, erano eventi in cui il progresso e la modernità mostravano la loro faccia più spettacolare e sorprendente.

L'esposizione universale di Vienna del 1873 fu seguitissima: si pensi che i paesi partecipanti superarono quasi del doppio quelli delle Esposizioni di Londra e Parigi.

Anche Messina ebbe il suo piccolo momento di gloria nel corso di un evento così importante come l'Esposizione Universale. La Gazzetta di Messina del luglio 1873 riporta infatti la notizia di brillanti risultati conseguiti da alcuni artisti messinesi.

Secondo l'articolo, che a sua volta riportava un articolo del giornale Libertà di Roma: «in fatto di incisioni l'Italia era molto più innanzi che non fosse nella pittura o nella scultura. Sopra dieci esponenti, sette han presa la medaglia. Di questi sette tre son siciliani, Cucinotta e da Messina, Di Bartolo catanese, e tutti e tre allievi della scuola di Aloysio».

In un articolo precedente abbiamo accennato al primato tutto messinese, a partire dal ‘500, nel campo della grafica e della stampa. Ebbene, nel XIX secolo il messinese Tommaso Aloysio Juvara fu uno dei migliori incisori italiani. Allievo di Letterio Subba, dopo gli studi a Roma viaggiò per tutta l'Europa, dove apprese ed esercitò con grande perizia l'arte incisoria, per poi tornare a Messina ed insegnare all'università come professore d'Intaglio in rame. Sempre in viaggio tra lo studio romano e la residenza messinese, Aloysio Juvara morì suicida a causa delle calunnie e delle accuse da parte di concorrenti, che lo avevano provato intimamente.

Nel corso della sua professione, Juvara conseguì due medaglie d'oro alle Esposizioni di Berlino del 1868 e di Parma del 1870. Nel 1873 Juvara non gareggiò all'Esposizione universale di Vienna in quanto della Regia Calcografia di Roma. Tuttavia, inviò egualmente fuori concorso un album con 85 incisioni di vari artisti, che raccolse il plauso della critica ma non fu premiato con la medaglia perché non in competizione.

Oltre a Juvara, anche l'artista Dario Querci, pittore messinese, con il suo quadro Cola da Rienzi arringa il popolo a San Giorgio in Valabro, una delle sue opere di maggiore impegno, fu premiato all'Esposizione Universale di Vienna per il taglio scenografico e per l'attenta descrizione del soggetto. La sua storia parla di un ingegno precoce. Pare che appena decenne fosse già in grado di eseguire il proprio autoritratto davanti allo specchio.

Nel 1848 prese parte alle sommosse antiborboniche e poi, con quadri allegorici esposti al pubblico, tenne vivo nei cittadini il sentimento dell'amor patrio. Anche lui pendolare tra la sua città natale e Roma, dei numerosi ritratti eseguiti nel corso della sua lunga carriera a Messina sono oggi visibili il Ritratto di signora in nero (forse la regina Margherita), datato 1882 e conservato nel Museo Regionale o i più modesti ritratti di Umberto I e Margherita di , da poco restaurati e visibili presso la Camera di Commercio.

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