#Messina. Accorinti vs stampa: bacchettate dall’Ordine dei Giornalisti

La di Cambiamo Messina dal Basso il 9 gennaio scorso

Sullo scontro tra l'amministrazione Accorinti e i media locali interviene l'Ordine Nazionale dei .

L' non riesce a gestire i conflitti all'interno di Cambiamo Messina dal Basso (il movimento che ha sostenuto la scalata a Palazzo Zanca) e scarica tutto sulla stampa, negando persino l'evidenza dei fatti.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche i consiglieri comunali e di Quartiere, che minimizzano o rinnegano quanto scritto rispetto all'ingresso in Giunta di Elio Conti Nibali.

A prendere posizione l'Ordine Nazionale dei Giornalisti, con una nota del vicepresidente Santino Franchina che fa chiarezza sulla vicenda e mette un po' di puntini sulle “i”.

“L'insofferenza del mondo politico nei confronti dei giornalisti che non si inchinano o non riportano asetticamente i comunicati stampa non è una novità -scrive Frachina- e le accuse generalizzate sono il sintomo più evidente, e purtroppo sempre più frequente, dell'incapacità di accettare quella libertà di stampa che la nostra Costituzione pone a fondamento della democrazia.

La stessa insofferenza è stata manifestata, peraltro in una conferenza stampa, dal sindaco di Messina Renato Accorinti e dalla sua Giunta con accuse generiche, ingiustificate e inaccettabili rivolte a tutta la categoria.

Il sindaco di una città metropolitana come Messina non può permettersi di sparare nel mucchio e se ha delle accuse ben precise da muovere nei confronti di qualche collega lo faccia indicando nomi e cognomi, fatti, circostanze e prove. L'Ordine dei Giornalisti, nelle sedi opportune, saprà valutare eventuali comportamenti deontologicamente rilevanti ma non può consentire che si facciano insinuazioni che ledono gravemente l'immagine dell'intera categoria”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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