Matrioska, ultimo appuntamento con Atto Unico
Ultimo appuntamento oggi al Teatro Savio di Messina con la rassegna Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena. “Matrioska”, una pièce scritta e diretta da Auretta Sterrantino, assistita alla regia da Martina Morabito e prodotta da Qaproduzioni, va in scena alle 18 e alle 21.
“Perché venire allo spettacolo? Intanto perché si ama il teatro- ha spiegato la Sterrantino. Ma soprattutto, se si ha voglia di guardarsi un po' dentro. Matrioska è un buon viaggio nell'inconscio, in ciò che molto spesso si nasconde a noi stessi. A differenza di un'opera psicologica in senso stretto, questa è strutturata in modo da tenere una linea di tensione sempre alta, costringendo lo spettatore all'attenzione”.
La scrittura dell'opera è interamente originale, ispiratasi alla letteratura classica e contemporanea, e unisce dialoghi e sospensioni liriche, creando così un'alternanza ritmica tra musica e parola.
Una sola storia sarà lo sfondo di quattro personaggi, interpretati da Alessio Bonaffini, Loredana Bruno, Oreste De Pasquale, Giada Vadalà, ognuno con la propria psicosi e la propria verità, in un continuo inseguirsi comunicativo.
“Lo spettatore probabilmente metterà in discussione se stesso, vedendo lo spettacolo- ha dichiarato Giada Vadalà, interprete di uno dei personaggi femminili. E, probabilmente, si identificherà con la storia di questa donna, sia che si tratti di uno spettatore o di una spettatrice. Tutti nella vita abbiamo avuto due forti amori, uno razionale e uno passionale, forse anche nello stesso tempo. Credo possa essere interessante immergersi nella psicologia dei personaggio, schiacciato da un es (inconscio) dominato dalla pulsione e da un superio razionale”.
Ad accompagnare il coro dissonante dei personaggi contribuirà la scena curata da Valeria Mendolia, affiancata dall'aiuto scenografo Felice De Pasquale, arricchita dalle opere pittoriche di Nino Bruneo.
Cuore e poetica dell'opera è la lotta interiore contro la verità, impossibile da ignorare ma allo stesso tempo angosciosa, un tormento costante e irrevocabile. Una domenica di teatro tutta da gustare, dunque, un tuffo dentro il cuore per concludere in bellezza il ciclo teatrale di Atto Unico.