Le stagioni e la moda dovebbero riappacificarsi

Mariangela Donato
Mariangela Donato

Sono tanti ormai i blog dove si parla di moda e ogni tanto lo faccio anch'io. Certo, con uno stile diverso rispetto alle mie colleghe.

Vi ho parlato della moda delle mie care milf,  ho scritto qualcosa sui pigiami eleganti e sulla moda da camera da letto,  ma questa volta vorrei spostare l'attenzione sulle stagioni, valutando il fatto che ultimamente gli stilisti sembrano non tener più in considerazione né queste ultime né le temperature.

Torna di moda il caro vecchio pantacollant o fuseaux, che però ha subìto un restyling nel nome ed è diventato leggins. Va bene sia in estate che in inverso, tinta unita o colorato. Mi sembra giusto ricordare che non si tratta di un pantalone ma il leggins non può e non deve però essere indossato da tutte.

Un altro capo che non abbandoniamo sia col caldo, sia col freddo è il jeans, usato anch'esso con giusta discrezione evitando strizzature in zona pelvica. Resta un must irrinunciabile.

Avendo citato due indumenti che non fanno a pugni con il barometro, vorrei farvi notare che di anno in anno l'abbigliamento invernale diventa sempre più leggero nei tessuti, scollato, smanicato e che le stesse ambiguità le si vivono d'estate.

Abitini in seta a manica corta, molto free ma anche molto freeeddi, indossati con disinvoltura e venduti come se non esistesse la bronchite. Spesso mi sono anche chiesta se sono solo io a essere tanto cagionevole.

Per non parlare poi dello stivale estivo, cosa che, per carità, è gradevole alla vista, ma meno probabilmente all'olfatto. Abitini corti, indossati anche carinamente su questi stivaletti scamosciati che vanno bene, senza ombra di dubbio, fino a al mese di giugno, ma che se il calendario poi giunge ad agosto, sarebbe meglio non portare.

I nostri piedini, certamente puliti e profumati, con temperature superiori ai 30° e un po' di naturale sudore all'interno della calzatura poco areata,  altera non di poco i parametri di riferimento del comune senso dell'igiene.

Ancora, se a novembre a Messina si segnano 25° e anche se la ricorrenza è un banchetto con invitate suocera e cognate e nel quale l'eleganza è obbligo da contratto pre-matrimoniale, è consigliabile evitare la pelliccia avuta in dote. Si può optare per un suo più appropriato utilizzo al pranzo di Natale o, meglio ancora, per il giorno dell'Epifania, periodo più probabilmente caratterizzato da basse temperature.

Infine, la calza ottanta denari va usata al massimo fino ad aprile. Nel mesi di quel collant cupo e triste  deve essere conservato per far prendere il suo posto alla mia amata calza a rete o a un collant più leggero.

E' evidente: è in corso una lite tra la moda e le stagioni. Ma c'e' chi la spunta.

LUI sa cosa fare. LUI ha deciso la sua divisa estiva e la rende differente e diversa da quella invernale. Indossa sandali francescani d'estate e scarpe da ginnastica d'inverno.

Il jeans resta menzu tempu vincendo per 12 mesi. La differenza assoluta sta però nella maglietta alternata alla felpa. LUI d'inverno usa magliettina e felpa stampate e d'estate, ovviamente, solo la maglietta, ma la differenza non sta soltanto nell'indumento e nel tessuto più o meno pesante.

LUi distingue l'inverno con lo slogan  free tibet dall'estate con il no ponte. LUI è il nostro sindaco e con LUI non litigano neppure le stagioni.

Mariangela Donato

Speaker radiofonica, blogger, conduttrice tv, mamma, portatrice sana di battute a raffica anche quando è giù di corda e chi più ne ha più ne metta, La Donato “viveur” è una messinese in fissa con il “savoir faire”. Su Sicilians scrive su abitudini e modi di fare soliti e insoliti, nostrani e non, prendendoli e prendendosi un po' in giro. La sua rubrica "Mi state tutti sul tacco" è la penna pettegola e pungente del nostro giornale.

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