Le lettere di Pascoli per sempre a Messina

pascoliNonostante i pesantissimi tagli al bilancio, l'Università di Messina è riuscita a mettere a segno un colpo non da poco per la memoria storica della città e si è aggiudicata un carteggio di Giovanni Pascoli. L'ateneo ha partecipato ad un'asta a Roma ed è riuscita a portare a casa le lettere che Giovanni Pascoli scrisse tra il 1909 e il 1911 a Virgilio La Scola e a Fulvio Cantoni.

Nelle lettere il poeta, che era stato professore di Letteratura Latina all'Università di Messina tra il 1897 ed il 1903, manifesta la sua nostalgia per la città ed il profondo dolore per la sciagura del terremoto del 1908. In una lettera a Ludovico Fulci del 1910, l' di “Myricae” e dei “Canti di Casalvecchio” non ha esitato a scrivere che a Messina “ci ho passato i cinque anni migliori, più operosi, più lieti, più raccolti, più raggianti di visioni, più sonanti d'armonie della mia vita”.

“A parte il pregio intrinseco delle lettere autografe -commenta il rettore Franco Tomasello- le stesse potranno essere uno strumento di studio sia per il rapporto Pascoli – Messina sia per il ruolo che gli anni trascorsi nella città hanno avuto nella formazione del poeta. Siamo soddisfatti per questo importante risultato che arricchisce la raccolta di reperti di particolare pregio culturale del nostro Ateneo”.

“L'Università di Messina -aggiunge Vincenzo Fera, preside della Facoltà di Lettere- ha la necessità di riappropriarsi del proprio passato inesorabilmente cancellato dal terremoto e queste lettere di Giovanni Pascoli rappresentano un elemento importante per il recupero di una memoria storica da ancorare alla realtà della militante di oggi”. Una memoria della quale spesso ci si dimentica, anche se fu proprio lo stesso Pascoli, dopo il tragico sisma del 1908, a scrivere “Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *