Lavoro nero, tavolo permanente in Prefettura

cantiereedileIl prefetto Alecci raccoglie l'allarme della Cisl di Messina e attiva una tavolo permanente per ripristinare la legalità nei cantieri edili. Durante l'incontro di ieri mattina al Palazzo del Governo, il prefetto ha chiamato a raccolta sindacati, Ispettorato del lavoro, Inps, Inail, il questore Gugliotta ed i rappresentanti di carabinieri e , mettendo nero su bianco tutte le criticità del settore. “Abbiamo evidenziato come in molte imprese edili proliferi l'utilizzo improprio di tipologie contrattuali penalizzanti per i lavoratori –spiega Enzo Cambria, segretario provinciale della Cisl di Messina-, come sia presente in larga misura il lavoro nero, una notevole evasione contributiva ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza. Oggi possiamo registrare un importante passo in avanti”.

E a confermare l'allarme del sindacato i dati presentati dal direttore dell'Ispettorato del Lavoro Coletta sulle azioni messe in campo in città nel 2010: 280 interventi (97 dei quali con Inps e Inail), 234 lavoratori risultati irregolari (di cui 129 in nero), 30 provvedimenti di sospensione del cantiere e un sequestro dell'area di lavoro.
“Dati questi –aggiunge Pippo Famiano, segretario generale della Filca Cisl- che testimoniano come molti lavoratori in nero, a causa dei problemi economici e della crisi che imperversa nel settore, non riescono a denunciare i propri datori di lavoro ed accettano ciò che viene loro proposto senza ribellarsi. L'obiettivo della Cisl e della Filca Cisl è quello di contrastare il lavoro nero, diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle regole e grazie all'attivazione di questo tavolo, richiesta lo scorso ottobre, possiamo dire di avere avviato un percorso importante”.

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Pippo Famiano, segretario generale Filca Cisl

Intanto, in ogni sede della Filca in città ed in provincia la settimana scorsa è stato attivato uno Sportello Denunce e già si vedono i primi risultati, visto che sono già arrivate oltre una decina di segnalazioni. I lavoratori infatti, protetti dall'anonimato, possono segnalare senza timore di ritorsioni personali le imprese che utilizzano lavoratori in nero o che non rispettano i contratti.

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