La ragazza infelice della scalinata di Montalto

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Il Santuario di Montalto

Dopo la breve parentesi dedicata ai lupinari, torniamo alle numerose apparizioni di anime inquiete che si manifestano a Messina. Secondo alcune voci che da parecchi anni girano in città, lo spirito di una ragazza infesterebbe l'imponente scalinata che dal Santuario di Montalto scende sulla circonvallazione. La giovane, sul far della sera del martedì di ogni settimana, apparirebbe tra le 19 e le 21 rannicchiata vicino al muro, seduta su uno dei gradini della parte superiore della scalinata. Gli abitanti più anziani del circondario sostengono che la giovane donna appaia sempre vestita di bianco, emanando una tenue luce che la rende facilmente individuabile anche nelle zone più buie della zona. Abbiamo approfondito la vicenda con la signora Mela, 75 anni, che ha raccolto le testimonianze del fratello Luigi, protagonista di un incontro ravvicinato con lo spirito della ragazza. 

“Non so quante volte mio fratello mi raccontò questa strana vicenda, accaduta più o meno a metà degli anni ‘60. Abbiamo sempre vissuto in questa zona ed eravamo a conoscenza della diceria sulla giovane vestita di bianco. Forse fu soprattutto per questo che mio fratello si insospettì vedendo una strana luce candida poco più sotto al parapetto del cortile del Santuario di Montalto. Mi disse che si stava beando della bellezza dello Stretto quando, al tramonto di un bellissimo sole estivo, individuò quella strana figura, dalla quale si sprigionava un'incantevole luce biancastra. Senza nessun timore, Luigi si avvicinò all'apparizione, riuscendo a distinguere ben presto una ragazza molto avvenente avvolta in candidi ed eleganti vestiti di fine Ottocento. La sentì singhiozzare e tra le lacrime udì distintamente le parole che ripeteva incessantemente: «E comu fu chi mi trovai sula…». Mio fratello, impietosito da tale visione, cercò di consolare la ragazza, pur rendendosi conto che aveva davanti uno spirito, una persona defunta. 

Mi disse sempre che non provò paura in quei momenti, piuttosto una grandissima pena che gli attanagliava le viscere. Quando Luigi si trovò a pochi passi da lei, la giovane si girò di scatto, rivolgendogli uno sguardo a metà tra il confuso e lo spaventato. Dopo qualche secondo svanì nel nulla. Ricordo che Luigi tornò immediatamente a casa, dove raccontò l'incredibile incontro. Fu lì che mia madre riportò altri particolari sulla storia dello spirito che fino ad allora ci aveva tenuto nascosti, forse per non impressionarci. Ci disse che la poveretta si era suicidata qualche decennio prima del sisma del 1908, dopo la morte in mare del suo futuro sposo. Probabilmente si manifestava sui gradini della scalinata di Montalto perché quello era il luogo prescelto per le loro nozze, che non si tennero mai. Mio fratello portò sempre nel cuore questo dolce ricordo, raccontandolo di tanto in tanto fino alla sua morte”. 

Ci è stata raccontata anche un'altra versione, molto simile a quella della signora Mela, eccezion fatta per il finale, che sostiene che la giovane ragazza appaia nella zona di Montalto per fissare lo Stretto di Messina, il braccio di mare che si è portato via per sempre il suo unico amore.

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