La lunga marcia dei 5 mila per dire no alla RAM

Protesta contro RAM a 4 10 2014
Oltre 5 mila cittadini presenti alla manifestazione

Grandissima partecipazione popolare alla protesta contro la Raffineria di Milazzo, con oltre 5 mila cittadini in corteo dalla chiesa di Archi fino all'ingresso della RAM.

Presenti anche alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui il sindaco di Messina Renato Accorinti, mentre il primo cittadino di Milazzo Carmelo Pino ha scelto di farsi rappresentare dall'assessore Pippo Midili.

La scelta dei sindaci del comprensorio del Mela di partecipare alla manifestazione di ieri pomeriggio ha suscitato l'ira di Giuseppe Marano, responsabile dei Verdi di Milazzo.

“I sindaci di Milazzo e di San Filippo del Mela già dal 2012 hanno sulle loro scrivanie le ufficiali dell'Arpa Regionale, spedite anche in Procura, dalle quali emerge in maniera inequivocabile che le emissioni fuggitive e incontrollate di gas, provengono dai cicli produttivi della Raffineria di Milazzo e che esiste un problema di salute pubblica.

La stessa Arpa Regionale ha invitato i sindaci a chiedere il riesame delle AIA, le autorizzazioni a quegli impianti, ma i sindaci di Milazzo e di San Filippo del Mela, massime autorità sanitarie, non hanno fatto nulla.

Dovrebbero applicare la legge prevista dal Testo Unico sugli enti locali e quindi adottare provvedimenti per la tutela della salute della collettività. Invece vanno dietro al corteo della salute con tanto di fasce tricolori. La mia domanda è: perché dagli organizzatori non è stato vietato a costoro di partecipare?”.

Protesta contro RAM c 4 10 2014
Presente anche Peppe Falliti, responsabile provinciale dell' Nazionale Medici per l'Ambiente
Protesta contro RAM b 4 10 2014
Il lungo corteo che da Archi è arrivato ai cancelli della RAM

La pacifica ma sentita manifestazione è iniziata con un accorato appello di padre Giuseppe Trifirò, da sempre in prima linea per difendere la zona dall'inquinamento.

Il lungo corteo si è mosso in maniera composta alla volta dei cancelli della Raffineria, occupando senza soluzione di continuità l'intera carreggiata per oltre un chilometro. Striscioni e bandiere di ogni tipo hanno fatto da contorno a slogan colmi di rabbia, ma pieni del senso di chi vuole giustizia senza ricorso alla violenza.

“Un corteo che sarebbe stato ottimo esempio per altre simili manifestazioni dove, purtroppo, la violenza ha preso il sopravvento facendo perdere di vista il vero valore di denuncia -commenta Peppe Falliti, responsabile provinciale dell'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente.

Qui invece no. La gente è rimasta unita, compatta senza alcun attimo di violenza a dimostrazione che 30 anni di ambientalismo hanno formato coscienze.

Arrivati ai cancelli della Raffineria di Milazzo i rappresentanti delle associazioni hanno espresso tutte le perplessità, i timori, le paure e gli intendimenti. Personalmente ho demarcato la linea di confine tra la ragione dei cittadini in virtù del diritto alla salute e all'ambiente pulito e i torti degli inquinatori e di chi li ha protetti e protegge, approssimando l'applicazione della legge”.

Nonostante sia stato richiesto non è stato possibile per i manifestanti incontrare i dirigenti della Raffineria. “Ma ci saranno altre pubbliche occasioni -promettono gli organizzatori- perché le associazioni hanno chiesto a tutti di andare avanti nella lotta contro le industrie inquinanti, chiedendone chiusura e bonifica“.

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