La FP Cgil boccia i bandi dei Servizi sociali. Tagliati del 40% i posti di lavoro, oggi una nuova protesta

Protesta Servizi sociali 2
I lavoratori dei davanti a Palazzo Zanca (Foto Dino Sturiale)

Non c'è pace per i Servizi del Comune di Messina. Il momentaneo sollievo dato dalla notizia che il competente aveva presentato al commissario straordinario Luigi Croce cinque bandi, è svanito nel nulla quando il segretario generale della FP Cgil Clara Crocè li ha esaminati e stamane si protesta di nuovo davanti a Palazzo Zanca.

“Hanno tagliato sia i fondi destinati all'assistenza che il numero di lavoratori -spiega. Dai primi calcoli ci risulta che si perderà non meno del 30-40 % dei posti di lavoro. La cosa più grave è che si parla di pagamento a prestazione rispetto ai servizi forniti dalle cooperative che vinceranno gli appalti.

Questo vuol dire che i lavoratori non avranno più le garanzie, per quanto minime, delle quali hanno usufruto fino ad oggi. Di fatto, la macelleria sociale della quale parla il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta a Messina è diventata una realtà. Come sempre, ad andarci di mezzo sono le fasce più deboli: lavoratori e tutti i loro assistiti: anziani, disabili e i giovani che frequentano i CAG nelle zone a rischio”.

In una lettera inviata al commissario Croce ed al prefetto Stefano Trotta, il segretario generale della FP Cgil di Messina ha chiesto un confronto per evitare gravi ripercussioni sui lavoratori e sulla qualità dell'assistenza.

“Siamo consapevoli che è necessario effettuare dei tagli -spiega ancora la Crocè- ma occupazione e stipendi non possono essere messi in discussione. Si possono effettuare risparmi in altro modo, per esempio tagliando i 30% di lavoratori previsti per le sostituzioni. Siamo sicuri che neanche Croce voglia un massacro come quello previsto dai nuovi bandi, a partire dall'ipotesi di pagare a prestazione i servizi resi”.

Chiesta anche la proroga per Casa Serena, rinviando il bando a dopo l'incontro presso l'Ufficio Provinciale del Lavoro per gestire la cassa integrazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *