La confusione di Mantineo e i servizi sociali allo sbando

FP Cgil Servizi sociali
La protesta dei giorni scorsi in Comune

Contrordine compagni. La via di salvezza che per alcuni lavoratori passava dalla legge 328 non esiste più. A dichiararlo l'assessore Nino Mantineo, che nel corso di un incontro con i sindacati è stato costretto ad ammettere il proprio errore.

Nei giorni scorsi Mantineo aveva garantito che avrebbe tutelato i posti di lavoro degli operatori addetti all'assistenza domiciliare grazie all'uso della legge 328 del 2000.

Salvo poi dovere fare marcia indietro dopo una più attenta lettura della normativa e dare ragione ai sindacati che questo iter l'avevano bocciato da subito, confermando che “l'ipotesi non è più percorribile perché essendo quello della 328 un bando distrettuale, qualsiasi eventuale clausola di salvaguardia di posti di lavoro dovrebbe riguardare tutti i comuni del distretto D26 e non solo il Comune di Messina”.

Glissando per il momento sulle recenti smentite in cui sono incorsi gli assessori della Giunta Accorinti (clamorosa quella del vice sindaco Guido Signorino, che prima ha detto che i messinesi non avrebbero dovuto pagare l'IMU e poi si è dovuto sconfessare, oltre a quella sulla scadenza della Tares) e tornando a uno dei problemi più pressanti, quello dei nuovi bandi per i servizi sociali, Mantineo ha ribadito che la loro pubblicazione è legata all'approvazione del Bilancio di Previsione 2013.

Peccato però che il tempo a disposizione per salvare un servizio essenziale per oltre 3 mila tra anziani e disabili appartenenti alle fasce economiche più disagiate sia ormai agli sgoccioli.

“E' necessario che il documento contabile sia predisposto al più presto -dichiara Clara Crocè, segretario generale della FP Cgil di Messina, perché le successive procedure di affidamento richiedono almeno due mesi di tempo e non si può correre il rischio che i servizi rimangano scoperti. Inoltre, sarebbe opportuno che nei prossimi incontri siano presenti anche i dirigenti e i funzionari cui materialmente toccherà predisporre gli atti”.

A far uscire fuori dalla grazia di Dio i sindacati, l'affermazione di Mantineo che “il problema degli esuberi non riguarda le organizzazioni sindacali e quando si verificheranno si affronterà il problema”. “Come sarebbe a dire che il problema non ci riguarda? -tuona la Crocè. Ricordiamo all'assessore Mantineo che il compito principale delle organizzazioni sindacali è proprio quello di tutelare i lavoratori e di prevenire qualsiasi difficoltà. Se c'è un problema di diminuzione dei posti di lavoro, lo si deve affrontare per tempo e non gettare sulla strada decine di famiglie, salvo poi tentare di correre ai ripari in maniera maldestra”.

Dura presa di posizione anche da parte di Cisl e Uil, che definiscono “deludente e blando, quasi a dimenticare che siamo di fronte a urgenze ed emergenze” l'incontro con l'assessore Mantineo. “L'assenza dei funzionari e dei dirigenti addetti e la decisione di lavorare su tavoli separati -commmentano i segretari generali di Cisl FP e Uil FPL Calogero Emanuele e Pippo Calapai- crea solo l'alibi per un rinvio e un aggiornamento delle sedute. Non sappiamo se sia una strategia o una mancata sinergia tra l'assessore e il Dipartimento, certo tutto fa pensare che l'Amministrazione Accorinti abbia un proprio disegno e che gli incontri con il sindacato diventino solo momenti di confronto inutile e formali”.

Durante il confronto Mantineo ha ribadito che per i servizi sociali nel Previsionale 2013 ci sarà la stessa somma del 2012, poco più di 22 milioni di euro, ma il sindacato ha rilanciato chiedendo l'impegno “di mantenere assolutamente tutta la forza lavoro oggi utilizzata e di recuperare le unità di personale rimaste fuori con i precedenti affidamenti.

Per quanto concerne invece la programmazione del Distretto D26 per il triennio 2013/2015, Cisl e Uil chiedono che sia “pianificata e ragionata congiuntamente ai fondi di bilancio e alle risorse dei Piani di Azione e Coesione” e denunciano che la mancanza di risposte da parte di Mantineo a tre punti fondamentali.

“Il primo punto è il riordino e l'implementazione degli uffici del Dipartimento dei Servizi sociali (dove si sono registrati trasferimenti di personale e le decisioni restano prerogativa di pochi), quindi la costituzione di uno staff di lavoro interno per procedere a un'analisi dei bisogni reali dell'utenza ed esercitare il ruolo di controllo, vigilanza e valutazione dei servizi sociali fino a oggi lasciato alla decisione delle cooperative affidatarie. Infine, nelle more dell'approvazione del Bilancio di Previsione -sottolineano ancora Emanuele e Calapai- sono strategicamente importanti il confronto e le proposte sui nuovi bandi, per quali bisogna ipotizzare affidamenti triennali senza ricorrere al copia-incolla o a procedure di aggiudicazione spesso in contrasto anche con il dettato della normativa vigente in materia di affidamento di forniture e servizi in ragione di un nuovo riordinato programma di offerta dei servizi sociali”.

E giusto per fare un ripassino, ecco i costi mensili per i servizi in discussione. Assistenza e trasporto alunni portatori di handicap: 195.257 euro, aiuto domestico alle famiglie di disabili 132 mila euro, trasporto disabili ai centri riabilitativi: 74 mila euro, Casa Serena: 250 mila euro. I fondi che dovrebbero essere destinati in bilancio, salvo eventuali tagli, si aggireranno sui 23 milioni di euro. “Considerando la base di partenza -spiega ancora Clara Crocé- nel preparare i nuovi negli appalti sarà prima necessario predisporre una reale mappatura dei bisogni dell'utenza. Bisogna valutare le liste di attesa e sulla base di quest'ultime capire se si devono indirizzare più fondi su un servizio e magari ridurli su un altro, effettuando un bilanciamento delle risorse stesse”.

Rispetto poi alle problematiche del pensionato comunale Casa Serena, dove la riduzione mensile dei costi è coincisa con il ricorso alla cassa integrazione per coprire i 40 esuberi che si sono determinati dopo la chiusura parziale per l'adeguamento alle norme sulla sicurezza e che saranno operativi dal prossimo 1 gennaio, la FP Cgil chiede che “determinati servizi, ad esempio la lavanderia o la preparazione pasti caldi, siano sgravati dagli altri appalti ed effettuati dal personale di Casa Serena attualmente in esubero”.

Cisl FP e Uil FPL pretendono invece dall'Amministrazione Accorinti “un impegno reale sull'annunciata riduzione della forza lavoro del pensionato, gestita dalla coop Azione Sociale, in quanto non è accettabile che una cooperativa in regime di proroga proceda a licenziamenti o alla messa in mobilità di lavoratori”.

Previsioni fosche anche per il pagamento degli stipendi. “Non abbiamo ancora contezza sui trasferimenti nazionali e regionali -spiega il segretario generale della Fp Cgil- ma se il silenzio dovesse durare nei prossimi giorni ci incontreremo con i responsabili della Ragioneria Generale del Comune per far il punto della situazione”.

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