La Cisl: la chiusura di Casa Serena un delitto premeditato

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Una delle tante proteste a Casa Serena

“Cosa sarà di Casa Serena dopo il 31 marzo? Chi pagherà le conseguenze di questa vergognosa incapacità di gestire la cosa pubblica?”.

A chiederlo è il segretario generale della FNP Cisl di Messina Bruno Zecchetto, che dà anche la risposta: gli anziani che ci vivono e i lavoratori.

“Noi lo sappiamo; le vittime predestinate sono note. Sono gli anziani, vittime sacrificali ed incolpevoli per antonomasia. Sono i dipendenti, che ancora una volta vedono la nera falce che taglierà la loro esistenza. Sono le famiglie degli anziani, che difficilmente riusciranno a trovare una soluzione dignitosa per i loro cari”.

SEcondo Zecchetto, il problema riguarda l'intera città. “Una società che non tutela i propri anziani non ha futuro, perché gli anziani non sono un peso, sono una grande risorsa -aggiunge il dirigente sindacale. Perché dobbiamo spezzare il cuore a gente che da anni considera Casa Serena la propria casa?

Perché dobbiamo mettere in croce quei lavoratori che da anni, mal pagati, o non pagati, minacciati dal sistema, con il terrore continuo di non riuscire a portare più a casa quel pane scarso, precario, vitale, continuano con abnegazione a prestare la loro opera meritoria?

In occasione di una piccola festa organizzata dai pensionati della Cisl per carnevale, abbiamo tanta gioia nei volti degli anziani ospiti, ma anche tanta carità, cioè amore fraterno e filiale, nei volti degli operatori che prestavano la loro alacre opera quel pomeriggio. La Federazione dei pensionati di Messina grida a gran voce ”giù le mani da Casa Serena”.

Poi Zecchetto mette a fuoco quello che probabilmente è il nocciolo della questione: l'appetibilità dell'area. “Lo sappiamo che la struttura è posta in un luogo ameno ed eccezionalmente panoramico -spiega- e ci rendiamo conto che la sua messa in vendita farebbe gola a molti (o forse ai soliti noti) e risolverebbe parecchi problemi al Comune.

Ma questo, a parte la vergogna e la macchia indelebile che si stamperebbe sui responsabili di tale delitto premeditato, sarebbe l'ennesima dimostrazione che Messina è una città morta eticamente e senza speranza. Ma si sa, chi non ricorda gli errori del passato, è destinato a ripeterli. La FNP Cisl -avverte Zecchetto- saprà con ogni modo impedire questo scempio”.

                                             

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