Il soldato infelice della Passeggiata a Mare

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Antica veduta della Passeggiata a Mare

Tra le tante storie di fantasmi che i messinesi amano raccontare, ce n'è una che è davvero inquietante. A raccontarcela è Nicola D. che ha vissuto direttamente quest'esperienza dieci anni fa.

“Avevo già sentito parlare del fantasma della Passeggiata a Mare, ma siccome sono piuttosto scettico non ci ho mai creduto. Pensavo che fossero chiacchiere di gente un po' stupida e nient'altro. Poi però, diversi anni fa, mi sono dovuto ricredere. Era l'estate del 2000 e dopo una sera in di amici mentre rientravo a casa fui preso da un'improvvisa voglia di fermarmi a fumare una sigaretta alla Passeggiata a Mare. Erano le 3 del mattino e non c'era nessuno. Solo ogni tanto una macchina in lontananza.

Accesi una sigaretta e mi appoggia alla balaustra che dà sullo specchio d'acqua davanti alla Madonnina del porto. Ad un certo punto avvertii una presenza alla mia destra e mi girai. Vidi accanto a me un uomo in divisa da soldato, con lo sguardo allucinato, sporco e puzzolente, come se non si fosse lavato da parecchi giorni. Indicava il mare con il braccio, come ad indicare qualcosa.

Con terrore mi resi conto che quello che indicava era un uomo identico a lui, che lentamente annegava. Mi guardò fisso negli occhi per alcuni secondi e poi mi disse: “Ecco come mi sono rovinato per amore di una ”. E, letteralmente, svanì sotto gli occhi.

Non so quanto tempo rimasi aggrappato alla balaustra. Le gambe mi tremavano e rifiutavano di muoversi. Alla fine, davvero ancora oggi non so come, riuscii a raggiungere la mia moto, a farla partire e ad arrivare a casa. Ho parlato con alcuni amici di questa storia e uno di loro mi ha detto che ne aveva sentito parlare. Pare che il fantasma sia quello di un soldato che durante la II Guerra Mondiale si uccise per una delusione d'amore.

Io non so se è vero. La mia unica certezza è che di sera non metterò mai più piede alla Passeggiata a Mare neanche per pochi minuti. È stata un'esperienza devastante e non intendo ripeterla”.

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