Il Risanamento e i 42 milioni dei quali non c’è più traccia

Baracche a Camaro

Che fine hanno fatto i 42 milioni di euro promessi dal presidente Crocetta per i cantieri del risanamento di Messina? A chiederlo è il consigliere comunale UDC Libero Gioveni, che ricorda come la somma sembrasse immediatamente spendibile quando a guidare l'assessorato regionale competente era il messinese Nino Bartolotta.

Sacrificato l'ex segretario provinciale del PD messinese sugli altari della realpolitk (Genovese non ci serve più, quindi fuori dalla Giunta di Palazzo d'Orleans un suo uomo) della somma si sono perse le tracce.

“Per questa amministrazione il Risanamento non sembra costituire una priorità, bensì un optional -commenta Gioveni. Sono fortemente preoccupato per l'inerzia che caratterizza il delicato settore delle politiche abitative dopo lo spumeggiante avvio, con l'arrivo dei primi 10 milioni 900 mila euro che hanno consentito di programmare lo sbaraccamento di Fondo Fucile, il risanamento del complesso Casa nostra e l'acquisto di alloggi sul mercato per l'emergenza abitativa”.

Azioni tuttavia non sufficienti a risolvere un problema che si trascina da decenni. Nel 1942 si completò lo sbaraccamento risalente al terremoto del 1908, ma i bombardamenti degli anglo-americani nel 1943 riportarono la città indietro di trent'anni e da allora la piaga della baracche non è mai stata sanata.

Urgente per l'esponente UDC “conoscere intanto la fattibilità dell'arrivo di queste nuove somme e soprattutto di avviare un percorso condiviso per il loro utilizzo, concentrando il necessario impegno sui tanti nodi ancora da sciogliere nei vari ambiti del Risanamento”.

Indispensabile quindi chiarire e programmare tempi e modalità di intervento in merito ai progetti per la realizzazione di 112 alloggi e di un parco di quartiere a Bisconte e per la copertura e la riqualificazione ambientale del torrente Bisconte-Catarratti (il cui costo secondo Gioveni “è lievitato a più di 20 milioni di euro per effetto della variante presentata da Palazzo Zanca dopo il nulla osta rilasciato dal Genio Civile di Messina e per il quale non vi è alcuna certezza di copertura finanziaria in quanto il progetto esecutivo sembra mancare ancora della parte economica”).

Ma il consigliere comunale chiede lumi anche rispetto al risanamento “di Camaro San Paolo basso e  il parco urbano di Camaro Sant'Antonio. Ciò consentirebbe anche di cancellare l'obbrobrio rappresentato dalle baracche che si affacciano sul viale di Camaro che si collega direttamente con lo svincolo di Messina Centro”, sull'ipotizzata rimodulazione degli ambiti di risanamento “visto che molte zone sono state ormai risanate e sull'emanazione di un bando che regolamenti la mobilità negli alloggi popolari per sopravvenute modifiche dei requisiti originari”.

Tutte emergenze segnalate da tempo e per le quali Gioveni chiederà la convocazione urgente in Commissione Risanamento dell'assessore Sergio De Cola e del sindaco Renato Accorinti.

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