Il progetto dei sindacati per l’Ente Teatro alla Regione

Il progetto di rilancio dell'Ente Teatro di Messina predisposto dai sindacati arriva sul  tavolo dell'assessore allo Spettacolo della Regione Sicilia Michela Stancheris.

“In relazione allo stato di complessivo degrado in cui versa l'Ente -scrivono i segretari generali di SLC Cgil Pippo Di Guardo, Uilcom Uil Antonio Di Guardo, FIALS Cisal Carmelo Tavilla e Sadirs Osvaldo Smiroldo nella nota inviata non solo alla Stancheris, ma anche al dirigente dell'assessorato Alessandro Rais- abbiamo deciso di redigere un progetto di massima per il rilancio e lo sviluppo del Vittorio Emanuele affinché sia da stimolo all'immobilismo di quanti hanno per compiti istituzionali e politici il dovere di attuare azioni utili alla risoluzione dei tanti problemi.

Riteniamo utile e costruttivo condividere con voi quanto prodotto. Ovviamente, al progetto di massima dovranno poi aggiungersi azioni di approfondimento e confronto con quanti saranno chiamati ad operare per riportare il teatro al centro della cultura e del lavoro nella città di Messina”.

L'assessore Stancheris non ha ancora risposto all'ultima richiesta di convocazione inviata dai sindacati, che “restano in fiduciosa attesa” di un cenno di vita da Palermo, dopo le tante promesse mai mantenute del presidente della Regione Rosario Crocetta.

Dieci i punti alla base del progetto presentato dai sindacati. Oltre ai problemi cronici come la rimodulazione dello statuto (che risale a 27 anni fa), la redazione e l'approvazione della pianta organica e l'equiparazione dei dipendenti al personale regionale, le organizzazioni sindacali propongono anche la realizzazione di spettacoli, mostre ed attività per i turisti, la media è ormai di 500 mila l'anno, che sbarcano a Messina dalle navi da crociera.

“L'idea –spiegano i dirigenti sindacali-  è quella di organizzare percorsi guidati al Vittorio Emanuele (che non graverebbero di costi aggiuntivi di trasporto dei croceristi) attraverso biglietti dal costo di 3-4 euro al massimo, prevedendo una  visita all'affresco di Guttuso, uno spettacolo dell'Opera dei Pupi (con mostra degli antichi pupi della famiglia Gargano), rappresentazioni e concerti a cura dell'Orchestra del Teatro, visite guidate all'esposizione di costumi realizzati dalla sartoria del Vittorio Emanuele che raccontino le opere e la storia del nostro teatro, mostre fotografiche relative alle opere rappresentate in questi anni ed altre attività collaterali”.

Cgil, Uil, Fials e Sadirs propongono anche azioni sinergiche con altri Enti Locali territoriali “per attuare un Progetto di Intervento Culturale sul territorio con varie attività. Da realizzare laboratori musicali (molti professori della nostra orchestra sono disponibili a collaborare) e di avviamento all'espressione teatrale sia per giovani che per anziani nei Quartieri e nei villaggi della città. Soprattutto nei quartieri-ghetto tanto trascurati. Le attività inerenti la musica dovranno essere sviluppate in collaborazione con il Conservatorio . Queste attività devono idearsi sia per scopi socialmente utili, che per la formazione di nuovi spettatori, attuando un ricambio ed una crescita che diventi sempre più indispensabile. Importanti per lo sviluppo anche le attività di laboratorio che prevedano risorse e collaborazioni con scuole, Enti e Associazioni, da realizzarsi nei locali dell'Ente Teatro. I corsi avrebbero temi come “Avviamento all'Espressione Teatrale” (destinato ad attori nei vari livelli di formazione), “Tecnici di palcoscenico” (gli insegnanti potrebbero essere tecnici sia interni che esterni, cui si darebbe un'ulteriore possibilità di lavoro), “Amministratori ed Organizzatori teatrali” (destinati sia a personale interno per aggiornamenti che organizzato come “scuola” e formazione professionale)”.

Sfruttando una formula applicata con successo da molti teatri italiani, i sindacati ritengono necessario individuare sponsores privati, anche partendo dalla Legge Melandri per la defiscalizzazione degli interventi a favore della cultura, proponendo alla Regione Sicilia di individuare ulteriori vantaggi per le sponsorizzazioni di privati, con particolare riferimento agli istituti bancari di riferimento per l'utilizzo dei contributi regionali.

Tornando ai primi tre punti (statuto, pianta organica ed equiparazione) i sindacati sottolineano come sia necessario “quantificare i costi di gestione in modo innovativo, partendo da una progettualità che quantifichi coerentemente, gli importi di programmazione per la stagione artistica che si vuole proporre e non invece dall'entità della sovvenzione regionale per poi costruire la stagione e rimanerne così condizionati.

Si dovranno attingere nuove risorse economiche attraverso il Dipartimento Spettacolo per Musica, Lirica e Prosa nel loro complesso, utilizzare le risorse dell'Unione Europea per creare laboratori destinati a tecnici, amministratori, organizzatori e settori artistici e cercare ulteriori possibilità di sovvenzioni”.

In merito all'ufficio stampa del teatro, attualmente affidato ad un giornalista in pensione, Cgil, Uil, Fials e Sadirs chiedono la creazione tramite bando “di un'adeguata struttura con personale di comprovata capacità professionale e composto da giovani professionisti, utile per l'immagine del Teatro”, che promuova, ricerchi risorse e reperisca contratti di pubblicità e sponsorizzazioni.

“La follia di tutta questa vicenda -spiega Pippo Di Guardo- è che non dovrebbe essere compito del sindacato presentare un programma di rilancio come questo. Invece, dopo avere registrato le assenze programmatiche e progettuali dei vertici dell'Ente Teatro, abbiamo deciso di muoverci per impedire che il patrimonio di professionalità e competenza del Vittorio Emanuele si disperda. Da mesi denunciamo l'incapacità gestionale della dirigenza e la discutibile organizzazione. Riteniamo, a ragione, che serva da subito avere appropriate competenze, per portare fuori da questo pantano il teatro ed i suoi lavoratori”.

Anche il Comune dovrà fare la propria parte,  cedendo all'Ente Teatro la gestione artistica del Palacultura in sostituzione del vecchio Teatro in Fiera ed in attesa della sua riapertura.

“Si potrebbe aggiungere il Monte di Pietà come naturale sede estiva dell'Ente Teatro -propongono i sindacati- così come è stato proposto da tempo da Maurizio Marchetti, direttore artistico per le stagioni di Prosa, per svolgere attività anche nella stagione estiva. Questi luoghi non sarebbero economicamente a carico dell'EAR nella loro gestione, ma dell'Ente Locale di riferimento. Il Teatro di Messina si occuperebbe soltanto della gestione delle manifestazioni e collaborare attivamente anche con il proprio personale tecnico interno ed esterno, che così potrebbe trovare un'ulteriore collocazione lavorativa”.

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