Il Comune di Messina ed i costi del commissariamento

Luigi Croce 20121112 GI7Q3359
Il commissario straordinario Luigi Croce

Tredicimila 277 euro in tre mesi. Tanto fino ad oggi è costato il commissariamento del Comune di Messina dopo le dimissioni dell'ex sindaco Giuseppe Buzzanca, che il 30 agosto scorso ha lasciato Palazzo Zanca inseguendo il sogno, poi bocciato dagli elettori, di confermare il seggio a Palazzo dei Normanni.

Secondo il Decreto del Presidente della Regione n° 138 dell'8 maggio 2009, quando un comune tra i 250 ed i 500 mila abitanti è commissariato, l'indennità mensile che spetta ai commissari regionali cui sono attribuiti i poteri di Sindaco e Giunta spettano 3.720 euro al mese oltre alle indennità di missione.

Indennità che prevedono il rimborso dei pasti e dell'alloggio. A quanto pare, il commissario Croce risiede a Palermo e quindi gli spetta anche il pagamento della dimora messinese.

Legittimo per carità, ma visto che durante la conferenza stampa convocata per spiegare l'aumento dell' al tetto Croce ha dichiarato che anche lui pagherà la tassa, resta da capire se si riferiva a Messina o a Palermo.

E andiamo alle spese nel dettaglio. La prima determina è la 226 del 13 novembre scorso e riguarda un rimborso di 979 euro. Per alloggiare in un residence Croce ha speso 573 euro dal 17 settembre al 16 ottobre, mentre il costo medio dei pasti (uno al giorno e comunque in un mese ha usufruito del rimborso solo 12 volte) va dai 30 ai 40 euro.

La seconda determina, la 235 del 6 dicembre scorso, riguarda il periodo dal 5 al 20 novembre ed è di 1.138 euro. Comprende le spese per il residence dal 17 ottobre al 16 novembre (821 euro), 6 pasti per i quali ha speso tra i 28 ed i 40 euro e per due corse in taxi per una missione a Roma del 14 novembre per un incontro con RFI (76 euro Palermo-Punta Raisi e 43 euro Fiumicino-Roma).

Costi ben lontani sia da quelli degli altri due commissari, che da quelli in cui la città è retta da un sindaco. Restano però da capire due cose. La prima è se il commissario Croce paga l'IMU a Messina, come ha dichiarato in conferenza stampa, o a Palermo e se alla luce della sua altissima pensione da magistrato (con le cariche ricoperte si parla di oltre 8 mila euro al mese) e visti i tagli alle spese della città, non ritenga di dover essere generoso e contribuire allo sforzo rinunciando a qualcosa anche lui per il bene delle casse di Palazzo Zanca.

“In questo periodo di crisi -commenta Clara Crocé, segretario generale della FP Cgil che proprio questa mattina sarà in Comune per una protesta confederale dei lavoratori dei servizi sociali, che da gennaio resteranno a casa perché il Comune non ha trovato le somme necessarie per i bandi- tutti dovrebbero rinunciare a qualcosa. Non solo Croce ovviamente, ma anche i dirigenti ed i consiglieri comunali. Chi ha di più, dovrebbe fare un passo indietro e contribuire allo sforzo che fino ad oggi sta pesando solo sulle spalle dei lavoratori”.

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