I ragazzi del La Farina concludono l’occupazione ma non mollano

Assemblea Maurolico
Un'assemblea dei ragazzi del Maurolico

Con un'assemblea convocata di fronte alla loro scuola, i ragazzi del liceo classico La Farina dichiarano che l'occupazione è finita. Via i materassini, via le coperte e i thermos. Via anche gli striscioni usati come gloriosi stendardi: da questa mattina si torna a fare lezione.

L'annuncio ufficiale è preceduto da una lettera firmata dagli studenti e inviata alle redazioni. Non una lettera di sconfitta, semmai una dichiarazione di intenti e di ragioni, puntellata con parole forti, ripetute più volte: lotta, crisi, democrazia, libertà, cambiamento.

Con 270 firme favorevoli (su circa 400 iscritti) l'assemblea degli studenti ha stabilito che i tempi erano maturi per concludere l'occupazione. “Abbiamo occupato il nostro liceo per due settimane -si nella lettera- dando vita ogni giorno a momenti di dibattito e di riflessione al fine di dotarci degli strumenti necessari per contrastare i poteri forti, che sacrificano la scuola e la cultura sull'altare del profitto”.

“Durante l'assemblea di questa mattina abbiamo portato al corpo studenti i saluti e i ringraziamenti del direttivo e abbiamo dichiarato ufficialmente che l'occupazione è conclusa”. Francesco Greco, rappresentante d'istituto, racconta la fine dell'avventura. Nessuna traccia di amarezza nelle sue parole, anche se “dopo quasi due settimane, un po' il cuore piange. Ma è stata un'esperienza per la vita -racconta. Attraverso i dibattiti e le attività organizzate in questi giorni, l'occupazione 2012 è servita a creare nuove coscienze attive, nuove forme di partecipazione, ha riattivato la creatività di noi studenti, tutti chiamati a dare il nostro personale contributo. Oltre ad essere un trampolino di lancio per nuove e più produttive forme di protesta, l'occupazione ci ha permesso di sperimentare la convivenza. Perché i dieci minuti di ricreazione non ci bastano per stare insieme”.

Poco distante dal La Farina, un'altra scuola torna alla normalità. È il Maurolico, dove da ieri sono stati ristabiliti i regolari orari di lezione. “Siamo stati i primi a cominciare e i primi a finire -ci racconta Luigi Genovese, rappresentante del liceo di Corso Cavour. Abbiamo fatto il nostro percorso, ora è tempo di tornare a lezione e recuperare le ore abbandonate. C'è un po' di tristezza nell'aria, ma è stata un'occupazione costruttiva e sentiremo la mancanza dei dibattiti e degli incontri organizzati in queste giornate. Abbiamo trattato argomenti che la scuola ignora e senza l'occupazione non ci saremmo accorti di questa mancanza”. I ragazzi del Maurolico hanno chiesto e ottenuto l'uso di un'aula autogestita in cui organizzare, una volta al mese o magari di più, incontri come quelli che hanno animato l'occupazione 2012. “Affinché il nostro percorso -conclude Luigi- vada avanti per tutto il resto dell'anno scolastico”.

E dopo 11 giorni di protesta probabilmente anche l'Archimede oggi deciderà di dichiarare conclusa l'occupazione, mentre anche il liceo scientifico Seguenza dichiara conclusa l'esperienza dell'occupazione. “Non per arrendevolezza -dice Santi Enrico Bruno, rappresentante d'istituto- ma perché a livello nazionale questa forma di protesta ha avuto i suoi frutti”.

Il contestato ddl Aprea, principale motivo che ha portato i ragazzi a protestare, si è fermato in Senato. Lunedì dunque riprenderanno le lezioni al Seguenza, ma mercoledì 12 è prevista una manifestazione, convocata dalla Rete di Aggregazione Studentesca, a cui probabilmente parteciperà anche il liceo di via Sant'Agostino. “Perché motivi per scendere in piazza ne abbiamo ancora” racconta Santi, che prova anche a fare un bilancio dell'occupazione: “Ha lasciato il segno per via del cammino formativo che abbiamo intrapreso tutti noi. Finalmente abbiamo dato spazio all'informazione, che è una disciplina che la scuola ignora”.

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