I 5 Stelle ed il Piano di rientro: “Un atto per prendere tempo”

Movimento5StelleTroppi punti oscuri nel Piano di rientro decennale in discussione in Consiglio comunale ed il Movimento 5 Stelle lo boccia senza appello, dichiarando che metterà a dura prova i magri bilanci delle famiglie messinesi fin troppo provati dalla crisi economica, oltre che da quella cronica del territorio.

“Il problema fondamentale che riscontriamo -spiegano i portavoce del Movimento- è che non esiste una quantificazione chiara e precisa dei debiti del Comune. In particolare, mancano dati certi riguardanti l'ATM e le altre aziende partecipate, oltre ai debiti fuori bilancio al 31 dicembre 2012. Quindi, mentre da un lato manca la certezza della spesa, dall'altro vi sono solo stime e speranze per nuove entrate che ancora non hanno visto dalla loro atti amministrativi concreti. A questo punto, è impossibile valutare con certezza la percentuale di rientro annua rispetto al debito complessivo, requisito richiesto tra l'altro dal TUEL, il Testo Unico degli Enti Locali”.

L'analisi del Movimento 5 Stelle mette in evidenza come nel Piano di rientro predisposto da Palazzo Zanca siano contenute solo le norme di indirizzo rispetto alle misure correttive che il Comune attuerà. E per quanto riguarda le valutazioni economiche, il Piano prevede solo maggiori entrate (si parla ancora di vendita del patrimonio immobiliare) e minori uscite.

Nell'occhio del ciclone le tariffe delle tasse, sia quelle già in vigore che quelle appena istituite (che sono state alzate al tetto massimo come se fosse stato dichiarato il dissesto) ed i tagli all'occupazione.

“La misura n°2 ad esempio -si legge nel documento dei grillini- risulta inefficace. Infatti, il passaggio dall'8.82% al 36% della copertura per i servizi a domanda individuale non sembra credibile, almeno nei termini indicati, a causa degli aumenti che dovranno necessariamente ricadere sui cittadini. Questi aumenti, come quelli riguardanti la refezione scolastica e l'assistenza agli anziani, non sono sostenibili dai messinesi e andranno a sommarsi a quelli previsti per le tariffe dell'acqua (per le quali paventiamo profili di illeggittimità), dei trasporti pubblici e dei parcheggi a pagamento.

Questo Piano di rientro non sembra un documento di programmazione contabile, ma semplicemente un atto politico per evitare di analizzare i reali debiti dell'ente, prendere tempo e proteggere poteri forti che vantano crediti nei confronti dell'amministrazione. Inoltre, con tale scelta si tenta di continuare a proteggere la classe politica e dirigente che ha causato questa situazione.

Indispensabile invece la creazione di un pool di competenze che si occupi di entrare nei vari enti e produrre dei bilanci veritieri degli ultimi anni, che possano servire ad una commissione regionale per redigere una situazione debitoria reale del Comune di Messina. Il documento dovrà essere la base dalla quale partire per un piano di rientro serio e valido anche da un punto di vista tecnico ed economico-finanziario, ma senza strozzare la collettività. Non possono essere i nocchieri che hanno amministrato la città negli ultimi anni a guidare la stessa in questa tempesta.

Siamo arrivati come sempre all'ultimo giorno utile, all'ultima seduta utile per deliberare in favore del Piano di rientro, peraltro redatto in modo da impedire un confronto serio tra le forze politiche per emendare o riscriverlo. La paura, a questo punto, è quella di ritrovarsi in una fase delicatissima della procedura di dissesto o di accesso ai fondi di rotazione in piena campagna elettorale e che questa manovra sia utilizzata e cavalcata dalle forze politiche in campo a fini elettorali”.

I 5 Stelle promettono ulteriori approfondimenti. Intanto, chiedono che a livello regionale e nazionale si valutino le modifiche all'attuale ordinamento normativo per consentire, anche in caso di pesanti debiti, di ristabilire equilibri economici compatibili con la situazione finanziaria reale dei territori amministrati ma in un lasso di tempo sufficiente a garantire un pieno ritorno alla legalità senza strozzare il tessuto economico locale.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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