#GioiaTauro. Sequestrati 385 chili di cocaina purissima

guardia_di_finanza_reggiocalabria_siciliansGiro di vite al traffico internazionale di cocaina. Dopo articolate attività di polizia giudiziaria, tra il 18 e il 20 ottobre i del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio hanno portato a termine una rilevante operazione di polizia giudiziaria finalizzata al contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, sequestrando nelle acque antistanti al porto di Gioia Tauro 385 chili di cocaina purissima e procedendo al fermo di polizia giudiziaria di 9 responsabili, tutti membri dell'equipaggio della nave portacontainer Rio de Janeiro. L'operazione, coordinata dalla – Direzione Distrettuale Antimafia- di Reggio Calabria e dalla Procura della Repubblica di Palmi, è stata sviluppata con il rilevante apporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e ha permesso di rilevare un nuovo metodo, adottato dalle organizzazioni criminali calabresi, per l'esfiltrazione della cocaina dai container in arrivo a Gioia Tauro.

In particolare, dopo specifiche analisi investigative, è stato ritenuto verosimile che la motonave Hamburg Sud – Rio De Janeiro, in arrivo il 19 ottobre scorso al porto di Gioia Tauro avrebbe potuto trasportare un rilevante carico di cocaina. A dare man forte sono stati chiamati il Comando Operativo Aeronavale (COAN) di Pratica di Mare e il Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) di Vibo Valentia, che si sono avvalsi anche del supporto del Centro di Coordinamento Internazionale di Frontex (che coordina l'operazione congiunta “Triton 2016”), così da monitorare la nave nel corso della navigazione nel Mar Tirreno.

Nel contempo, sono stati accertati la rotta della motonave, risultante battente bandiera tedesca, il suo effettivo arrivo nel porto di Gioia Tauro, proveniente da Valencia, ed è stata acquisita la lista dei membri dell'equipaggio, costituita da 24 nominativi. Le attività di monitoraggio della cargoship, coordinate dal ROAN di Vibo Valentia in cooperazione con il ROAN di Palermo, hanno comportato l'impiego di un Guardacoste e 4 vedette veloci a partire dalla tarda serata del 18. Alle 7.40 del 19 ottobre è stata notata la presenza, sulla scia della nave e a circa 16,5 miglia dal porto di Gioia Tauro, di oggetti galleggianti, poi risultati essere 17 borsoni, legati tra di essi con una sagola e retti da alcune boe costituite da taniche di plastica vuote di colore verde e blu, verosimilmente lanciati dalla nave da personale dell'equipaggio.

I borsoni e le taniche sono stati recuperati dall'equipaggio della motovedetta. I successivi accertamenti hanno evidenziato che all'interno degli involucri erano stati nascosi 350 panetti di cocaina del peso complessivo di 385 chili, poi sottoposti a sequestro. Una volta attraccata al porto di Gioia Tauro la nave portacontainer, militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria, del Gruppo di Gioia Tauro e del ROAN di Vibo Valentia hanno tempestivamente radunato in plancia tutti i 24 membri dell'equipaggio, poi sottoposti a perquisizione personale e nelle rispettive cabine, così da raccogliere prove per individuare i membri dell'equipaggio coinvolti nel traffico di droga.

Rinvenute e sequestrate due taniche dello stesso tipo e colore di quelle utilizzate quali galleggianti per i 17 borsoni. Sono state raccolte prove di colpevolezza nei confronti di 9 membri dell'equipaggio e si è quindi proceduto al loro fermo di polizia giudiziaria. I nove sono tutti di nazionalità Kiribati, uno stato insulare dell'Oceania. Si tratta di Teisi BURATAAKE (marinaio scelto), Iotaake TIOTI (marinaio scelto), Kabwebwenibeia KAKIAMAN (assistente di navigazione), Mareweata KARUTAAKEA (marinaio), Teata KINIBURA (marinaio), Bakitua KIRABUKE (marinaio scelto), Ataua KORAUBARA (marinaio addetto alle macchine), Otia TAWANGA (marinaio scelto) e Buranibeia TIAON (marinaio scelto).

I fermati sono stati condotti nel carcere di Palmi a disposizione della Procura della Repubblica, competente per la convalida degli atti. Al riguardo, su richiesta del Pubblico Ministero, il Giudice per le Indagini Preliminari di Palmi ha confermato l'impianto accusatorio, convalidando tutti i fermi di polizia giudiziaria.

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