Gruppo FS, si va verso lo sciopero generale

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La stazione di Messina
Tutto è pronto per lo sciopero generale dei ferrovieri messinesi. Accanto a loro i lavoratori dell'indotto, che pagano in prima persona la dismissione continua del Gruppo FS. Una dismissione che travolge non solo la provincia di Messina, ma anche il resto della Sicilia. Eppure, inspiegabilmente, a muoversi sono soprattutto i sindacati locali. A livello regionale, nonostante l'accetta delle Ferrovie dello Stato abbia tagliato senza pietà in tutta l'Isola, nella maggior parte dei casi si registra solo un silenzio assordante, rotto l'1 marzo da uno sciopero che però riguarda solo i dirigenti che seguono la circolazione dei treni.

Leggere i nomi delle aziende che licenziano e delle strutture FS che chiudono è come veder restringere lentamente l'orizzonte del comparto ferroviario messinese. Ferrotel, Multiservice, Servirail Wagons Lits Messina, i tagli dei treni e delle navi, la riduzione delle somme destinate alla manutenzione e quindi alla sicurezza: tutto concorre a rendere il panorama ancora più cupo.

“Le numerose vertenze occupazionali dell'indotto ferroviario che oggi balzano agli onori delle cronache -spiegano i sindacati di categoria- sono solo la punta dell'iceberg di un problema che da anni denunciamo alla classe politica nel tentativo di arginare per tempo gli effetti devastanti che la dismissione di FS sta lentamente portando ai livelli occupazionali della provincia messinese. Lo stato di assoluta emarginazione e precarietà , strutturale ed occupazionale in cui i vertici del Gruppo FS hanno di fatto relegato la provincia messinese è inaccettabile”.
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A preoccupare il sindacato sono soprattutto il ridimensionamento del traghettamento, i tagli effettuati e quelli programmati per la Divisione Passeggeri e la continua dismissione dei suoi impianti più importanti. La dismissione della Cargo, la chiusura degli scali merci nel territorio, i tagli dei treni e lo svuotamento dei centri di comando del trasporto regionale confermano, laddove ce ne fosse bisogno, lo smantellamento complessivo del settore del ferroviario, attestato anche dal totale abbandono in cui sono lasciate tutte le strutture manutentive cittadine.

“Preso atto dell'assoluto disinteresse della politica locale, regionale e nazionale -aggiungono i sindacati- e vista l'assoluta mancanza di volontà da parte del Gruppo FS nel voler affrontare le problematiche più volte denunciate e nella consapevolezza che tale scellerata politica aziendale sta già provocando forti ripercussioni sulla regolarità e la garanzia dei collegamenti ferroviari sullo Stretto e al contempo causa di una emorragia occupazionale tra ferrovieri ed indotto, abbiamo già attivato le procedure di raffreddamento. Se non arriveranno entro breve tempo risposte risolutive lo Sciopero Generale dei ferrovieri e dei lavoratori dell'indotto sarà inevitabile”.

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