Fissata l’udienza del secondo ricorso contro Accorinti

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Il sindaco Renato Accorinti

Il presidente della I Sezione del TAR di Catania ha fissato anche l'udienza del secondo ricorso contro l'elezione a sindaco di Renato Accorinti, prevista per il 30 gennaio 2014.

Il ricorso è il numero 1910 del 26 luglio 2013 ed è stato proposto da Eleonora Falduto (prima ricorrente), Giovanni Smedile e Rita Todaro, che hanno scelto di non essere rappresentati da alcun avvocato, ma hanno eletto il domicilio presso Salvo Zappalà, in viale XX 50 a Catania.

Come i primi ricorrenti, chiedono l'annullamento delle operazioni elettorali per l'elezione del sindaco e del Consiglio del Comune di Messina. Relatore il Consigliere Dauno Trebastoni.

L'udienza del primo ricorso contro il sindaco Renato Accorinti si terrà invece il 5 dicembre prossimo.

Quel giorno, il TAR di Catania dovrà decidere se accogliere il ricorso presentato dall'avvocato Silvano Martella per conto di Alessia Currò, Giovanni Cocivera e Giovanna Venuti.

Tutti e tre esponenti del centrosinistra che alle amministrative di giugno non sono riusciti ad entrare in Consiglio comunale. Rispetto a questo primo ricorso il sindaco di Messina ha cercato di far fare un passo indietro al candidato del centrosinistra Felice Calabrò, che al primo turno perse la poltrona di Palazzo Zanca per soli 59 voti, ma senza riuscirvi.

“Di questo ricorso non ne so niente e non mi interessa seguire la vicenda -dichiarò allora Calabrò- ma chiedermi di fare un passo indietro nel caso in cui il Tribunale Amministrativo Regionale dovesse darmi ragione significa non conoscere bene la materia della quale si sta parlando.Se il Tar mi dovesse dare ragione e io dovessi rinunciare, la città sarebbe di nuovo commissariata. E io non intendo aprire le porte al quarto commissariamento in 10 anni. Se e quando dovrò assumere una decisione, valuterò sul momento cosa fare”.

A questa dichiarazione così netta, il sindaco Accorinti ha replicato annunciando un eventuale ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa nel caso in cui il TAR dovesse dare ragione a Calabrò.

Le sentenze di primo grado sono immediatamente esecutive e nel caso in cui gli dovesse andare male il sindaco Accorinti potrà ricorrere in appello e presentare una richiesta di sospensiva rispetto alla decisione del TAR entro 20 giorni.

Il giudizio definitivo dovrebbe arrivare entro tre mesi e se la richiesta di sospensiva dovesse essere accolta Renato Accorinti sarà il sindaco di Messina fino alla , che tra primo grado e appello si prenderà poco più di un anno.

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