Fiamme e coccinelle, nel PDL irrompe la “Nuova Alleanza” di Nania, Buzzanca e Formica

Messina conferenza stampa exAN Buzzanca Nania Formica
da sin. Formica, Nania, Buzzanca

Ieri la fiamma, oggi la coccinella. A Messina nasce un nuovo movimento politico, ma con volti già visti e, soprattutto, parole già sentite. E' stata presentata a Palazzo dei Leoni la Nuova Alleanza di Giuseppe Buzzanca, Mimmo Nania e Santi Formica. Slogan: Penso, Dialogo, Scelgo.

Oltre un'ora e mezza di conferenza stampa aperta da Mimmo Nania con uno sfiancante excursus, dettagliato da morire, sul PDL e con la prima notizia (primarie anche per il centrodestra) arrivata dopo oltre 30 minuti.

“Si è ormai consumata l'esperienza del Popolo delle Libertà iniziata nel 2008, che si identificava una coalizione di centrodestra -spiega Nania. L'obiettivo politico al quale noi lavoriamo è la ricostruzione di Alleanza Nazionale per riprendere la nostra specificità all'interno della coalizione. Il tentativo, quando si parla berlusconismo, è quello di fare credere che ci sia una coincidenza tra il chi e il cosa, che la sinistra realizza nella caccia a Berlusconi. Ma la nostra destra nasce prima di Berlusconi e non muore con Berlusconi”.

Immancabili i riferimenti a Grillo e al suo movimento. “Oggi con il grillismo siamo ad un momento di rottura. Si frequentano, si conoscono fra di loro e soprattutto non devono pensare se non quello che dice il capo. E' la piena negazione del principio democratico. Si è in un punto nel quale la democrazia è prossima a rompersi”.

Chiusa con il sollievo della sala e dei cronisti la cronistoria degli ultimi vent'anni di politica italiana e leggi elettorali fino al porcellum (di cui Nania si dichiara oppositore della prima ora), prende la parola Buzzanca.

Che parte tranquillo, ma quando incautamente sottolinea la trasparenza e la pulizia delle amministrazioni del centro destra degli ultimi 20 anni (“questa classe politica ha dimostrato di non perseguire l'interesse personale), non mancano rumoreggiamenti tra il  pubblico, mentre i giornalisti gli ricordano gli scandali Ruggeri e Capone, passando per Isgrò e Amata, giusto per citarne un paio. per non parlare del fatto che diversi appalti dell'ultima amministrazione di Palazzo Zanca sono stati estremamente criticati, specialmente quando sono stati affidati a cooperative non in regola con i pagamenti dei dipendenti né con la trasmissione dei documenti.

L'ex sindaco tenta di minimizzare facendo degli arditi distinguo tra amministrazione e politica, dimenticando che anche se Ruggeri è un dipendente di Palazzo Zanca, è anche vero che i ruoli di Capo di Gabinetto del Sindaco e di presidente prima e commissario liquidatore poi dell' 3 non gli sono certo arrivati perché è nella pianta organica del Comune.

Dimenticando gli anni passati fianco a fianco dichiara che “queste cose riguardano Ruggeri, non certo me” e se ne tira fuori, adducendo a proprio favore la legge Bassanini. Cambia velocemente argomento e rilancia con un vecchio cavallo di battaglia, il ponte sullo Stretto. “Quello che dobbiamo fare è rimettere in moto l'economia, riprendere quel progetto di eccellenze italiane che è il ponte”.

E qui arriva una dichiarazione che sbalordisce chi conosce la della megastruttura. “Bisogna costruirlo perché costerà più di penali che di realizzazione”. In sala si fanno velocemente due conti e qualcosa non torna, visto che Eurolink chiede intorno al miliardo e 200 milioni di danni, mentre è cosa ben nota che il ponte costerebbe 8 miliardi e 600 milioni. Ma tant'è, solo qualche mormorio e il nostro prosegue verso le magnifiche sorti e progressive.

“Faremo una lista di uomini e donne che ci credono, non perché abbiamo poltrone da occupare ma perché incarniamo esigenze, necessità che abbiamo sempre ascoltato. Vogliamo un confronto che sia costruttivo. Negli anni precedenti lo scontro duro ha portato a problemi sociali di cui ancora oggi risentiamo -spiega Buzzanca”. A chi gli chiede se è ancora il presidente provinciale del PDL, risponde che ricordando piccato che Castiglione non lo ha invitato quando hanno organizzato eventi in riva allo Stretto. Interviene Nania, un po' di confusione, nessuna risposta e poi si va avanti.

Conclude la presentazione Santi Formica. Capelli sorprendentemente scuri rispetto ai manifesti elettorali delle regionali, Formica si toglie più di un sasso dalla scarpa facendo confronti impietosi con l'altra anima del PDL, quella di Forza Italia. Che mal tollerava che a Messina AN avesse il doppio dei voti di FI.

“Questo perché c'è stato un continuo contatto con gli elettori -afferma deciso. E alle ultime elezioni è stata fatta fuori una parte di Alleanza Nazionale che avrebbe fatto prendere una quantità enorme di voti. Nella provincia di Messina, a fronte degli 8.500 voti del contingente ex Forza Italia ottenuti alle ultime regionali, come ex Alleanza Nazionale ne abbiamo ottenuti oltre 18 mila. Di che parliamo? Mi sembra ovvio che vogliamo tornare in campo e avremo un peso preponderante in questa città e in provincia”.

Poi la novità: le primarie di coalizione. “Convintamente all'interno del centrodestra -afferma deciso- in cui potremmo proporre candidati con le qualità e le esperienze necessarie, che sono tutte all'interno di AN”. Conferma la voglia di ponte di Buzzanca, dichiarando che “non lo vogliono fare perché sarebbero costretti a realizzare l'alta velocità fino a Reggio Calabria, investire sulle infrastrutture in Sicilia e Calabria, cosa che non vogliono fare”.

Formica è un fiume in piena e nessuno osa ricordargli che l'alta velocità fino a Reggio Calabria c'è da diversi anni. Imperterrito, il deputato ARS non risparmia neanche i grillini. “Sostengono Crocetta in maniera militare e militarizzata, non parlano, stanno lì con i loro computer. Hanno sostenuto l'abolizione delle Province e con questo perdiamo 300 milioni di fondi nazionali per pagare i dipendenti. Forse vogliono mandare tutti i dipendenti a casa, ma non lo dicono chiaramente”.

Che sia impossibile farlo non lo sfiora neanche e alla fine, dopo che Nania ha indicato i quattro candidati del centrodestra (Dario Caroniti, Fabio Mazzeo, Gianfranco Scoglio -che lo apprende in quel momento- e Pippo Isgrò, anche se il PDL ha detto chiaramente che la candidatura di quest'ultimo non è di partito) e che si presenteranno con una lista forte, arriva la bomba.

E a sganciarla è proprio Formica. Mentre Nania e Buzzanca dichiaravano che le primarie sono necessarie e che se il PDL non le accetta (fatto questo quasi matematico) si tenterà una mediazione, all'ennesima domanda “Ma cosa farete se non troverete la mediazione?” sbotta: “E se non arriveremo ad una mediazione, vorrà dire che presenteremo un nostro candidato”. Punto. Chi ben comincia è a metà dell'opra.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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