Ente Teatro, Tonino Genovese ad Accorinti: “Batti un colpo”

Teatro Vittorio Emanuele
Il teatro Vittorio Emanuele di Messina

“Accorinti batta un colpo. Adesso spetta a lui difendere le proprie scelte, il futuro dell'Ente Teatro e l'occupazione di 63 lavoratori diretti e di 80 indiretti”.

Così Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina, commenta la situazione del Vittorio Emanuele.

“I fondi negati all'Ente dalla Regione Sicilia -accusa Genovese- non sono altro che il frutto delle pantomime stucchevoli, che si sono registrate sull'asse Messina-Palermo.

Più volte il sindacato ha chiesto una riorganizzazione regionale del settore “per eliminare sprechi e differenze di trattamento economico tra i territori e Teatri, per armonizzare e innalzare il livello del rendimento degli investimenti regionali nelle produzioni culturali. L'istituzione di un fondo unico per i teatri, dove attingere per programmare le manifestazioni e la messa in rete con gli altri Teatri è un atto che va nella direzione di una sana riprogettazione -aggiunge ancora Genovese.

Il Teatro Vittorio Emanuele deve divenire centro e motore della promozione culturale provinciale, dando corpo alle iniziative di diffusione della cultura, nelle , nei Comuni ed estendendo nella città la propria influenza e guida nelle attività artistiche e culturali”.

E non mancano gli attacchi alla Regione, accusata di mantenere l'Ente Teatro in una situazione di confusione. “La mancanza di un Consiglio d'Amministrazione -sottolinea Genovese- impedisce all'Ente di assumere impegni e compiere atti amministrativi e gestionali ed è del tutto illogico nominare un commissario ad acta per approvare bilanci e cartelloni quando manca l'organo che poi li dovrà realizzare.

Non si capisce quali siano i motivi che ostano alla del Consiglio d'Amministrazione, che successivamente dovrà a sua volta indicare il Sovrintendente. In questa situazione si producono solo confusione, instabilità e preoccupazione tra i dipendenti e non si capisce perché mentre per il Teatro Bellini di Catania e per il Massimo di Palermo sono stati nominati dei commissari straordinari, per il Teatro di Messina si siano scelti percorsi tortuosi che rendono impossibile qualsiasi attività istituzionale. A questa situazione aggiungiamo che l'Ente è tuttora sprovvisto di un amministrativo”.

Le ultime battute sono per ricordare ad Accorinti che “da oltre 27 anni, i dipendenti, tutti, hanno realizzato una notevolissima quantità di produzioni teatrali, musicali, espositive e di altro tipo, portando lustro alla nostra città, con risorse e impegni finanziari ben diversi da quelli erogati per altri teatri siciliani”.

Genovese sottolinea anche che Messina “non ha certamente contribuito agli abusi e agli sperperi. La spending review sia fatta nei luoghi e negli ambienti che hanno generato abusi, ma non a Messina”.

Adesso la palla passa al primo cittadino, che dovrà andare oltre le facili promesse (costantemente disattese) del presidente della Regione Rosario Crocetta e del suo assessore Michela Stancheris e rivendicare rispetto per la città e l'Ente Teatro.

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