#Enna. Legge sull’acqua, maggiore equità e un servizio pubblico migliore

GRECO PANEPINTO
Giovanni Panepinto e Maria Greco

L'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la riforma della normativa sull'. La legge prevede la creazione di nove Ambiti territoriali ottimali (ATO) che potranno assegnare la gestione del servizio a una società  pubblica, mista o anche ai privati in caso di offerta vantaggiosa.

“Mi auguro che in tempi brevi quanto previsto dalla recente normativa regionale approvata dall'ARS sull'acqua come bene pubblico possa essere realizzato, la nuova legge crea maggiore equità e cercherà di garantire un servizio pubblico migliore” – ha detto il deputato nazionale del Partito Democratico e Maria Greco.

La nuova normativa prevede, inoltre, alcune norme di solidarietà. La garanzia di un quantitativo minimo vitale di 50 litri  al giorno per i cittadini morosi e un fondo di sostegno per il  pagamento delle bollette delle meno abbienti. Inoltre, l'acqua che non può essere utilizzata per fini alimentari avrà una  tariffa scontata del 50%.

Greco, sindaco del comune di Agira, dopo essersi insediata ha emesso un'ordinanza che vieta ad AcquaEnna, gestore privato del servizio idrico in provincia di Enna, il distacco dei contatori per i cittadini morosi.

“Come promesso in campagna elettorale – ha dichiarato Greco durante un comizio a fianco di Giovanni Panepinto, sindaco di Bivona e deputato regionale del Pd tra i più convinti sostenitori
dell'acqua come bene pubblico – occorre promuovere successivamente le azioni concrete con i relativi atti amministrativi. Credo che la gestione delle risorse idriche deve essere affidata alla responsabilità dei comuni, la nuova normativa prevede in parte questa possibilità, occorre adesso fare innanzitutto una ricognizione dei contratti e successivamente promuovere una seria riflessione tra i sindaci per scegliere il migliore percorso di natura gestionale per le nostre comunità”.

La nuova normativa regionale tende a incentivare l'affidamento al gestore pubblico. La stessa assemblea dell'Ato a scegliere il proprio modello gestionale, che comunque va individuato attraverso procedure di evidenza pubblica. Il ricorso a privati è  possibile solo nel caso si dimostri più conveniente rispetto a  quello pubblico. Tra l'altro, scompaiono le convenzioni pluridecennali. Infatti,  ogni affidamento potrà durare un  periodo non superiore a nove anni. Previste per il gestore privato maxi-sanzioni  da 100 a 300 mila euro per ogni giorno di interruzione, nel caso di interruzione del  servizio per più di quattro giorni ad almeno il 2% del bacino, oltre alla possibilità di risoluzione del contratto.

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