Elettrodotto Terna, da Passo Vela ancora un no per difendere la vita

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Il tracciato dell'elettrodotto di Terna

Quando Angela Bianchetti, instancabile portavoce del Comitato Pacesi per la vita, legge ad alta voce i nomi dei morti per tumore residenti a Passo Vela, un brivido attraversa l'affollata assemblea che si è radunata davanti al cancello del cimitero del piccolo comune tirrenico.

E' il momento forse più emozionante della nuova manifestazione popolare contro la costruzione dell'elettrodotto Sorgente -Rizziconi che si è svolta questa mattina per le vie di Pace del Mela.

Le associazioni e i comitati che si battono dal 2010 contro la nuova grande opera che dovrebbe raddoppiare i flussi di energia elettrica fra la Sicilia e il resto del Paese, sono stati di parola. Insoddisfatti dall'esito del tavolo tecnico che è stato convocato la settimana scorsa a Messina dall'assessore provinciale all'Ambiente, l'UDC Carmelo Torre, hanno ancora una volta riempito la piazza della loro rabbia ed hanno ricordato alle istituzioni e a Terna che non si possono costruire elettrodotti contro la volontà degli abitanti delle zone interessate e mettendo a rischio la loro salute. 

La gente della Valle del Mela non è più disposta a mediazioni al ribasso sulla propria pelle né a credere alle parole sfuggenti di alcuni esponenti delle istituzioni. Lo ha ricordato l'anziano parroco padre Pippo Trifirò, che ha guidato la manifestazione, e se ne sono accorti il sindaco di Pace del Mela Sciotto e i diversi consiglieri provinciali di maggioranza che hanno più volte visto i propri interventi interrotti da rumorose contestazioni. 

Sciotto ha rivendicato come un successo della propria amministrazione il temporaneo blocco dei lavori e la concertazione con l'azienda di interventi mitigativi dell'impatto dei lavori, sostenuto in questo dall'assessore Torre e dallo stesso padre Trifirò. La maggior parte dei presenti però non è stata soddisfatta da questa presa di posizione. 

“Vogliamo il referendum sull'opera” e in ogni caso “l'interramento completo dei cavi aerei”, quelli più dannosi per la salute. Parole gridate con forza e riprese dai consiglieri provinciali Franco Andaloro (PRC) e Maurizio Palermo (IdV), che hanno rispettivamente denunciato la latitanza delle amministrazioni locali durante la fase preliminare di progettazione della linea e ribadito il “pacchetto” di proposte di modifica fatto a Terna, che prevede l'innalzamento generale dei cavi e la soppressione della linea che passa sul quartiere di Passo Vela e a valle del cimitero di Pace del Mela. 

E' toccato ad Angela Bianchetti riportare gli animi alla calma e ricordare che l'obiettivo delle associazioni è la revisione integrale del progetto, nel rispetto della volontà espressa dalle popolazioni. “I tavoli tecnici -ha sottolineato- vanno bene se sussistono condizioni di pari dignità  fra tutte le parti chiamate a discutere. Altrimenti ci affideremo alle sole azioni di lotta ed alla via giudiziaria”. Una via che finora è stata la sola a portare a risultati concreti, ha sottolineato Nino La Rosa, l'avvocato che segue i ricorsi al Tar del movimento ambientalista. “ I cantieri non sono partiti per i due ricorsi pendenti –ha dichiarato. Non certo per la benevolenza di Terna” . 

Altre voci nell'assemblea hanno rammentato come quello elettromagnetico non sia l'unico inquinamento della zona. Nino Crisafulli, che ha lavorato una vita alla Raffineria Mediterranea di Milazzo, ha ricordato le tante volte in cui nello stabilimento è scattato l'allarme per la fuoriuscita di gas tossici. “Almeno due volte al giorno -ha raccontato ancora l'operaio- e dei ricoveri per intossicazione da gas non è rimasta alcuna documentazione”. 

La mobilitazione di oggi, la prima di un nuovo ciclo nelle intenzioni dei promotori, ha raccolto anche la solidarietà della ReteNoponte, che attraverso le parole di Santino Bonfiglio ha sottolineato l'importanza della solidarietà fra i territori e la necessità di darsi obiettivi “in positivo”. Primo fra tutti la richiesta di forti investimenti nelle fonti energetiche pulite  e rinnovabili. Esigenza ripresa anche da Raffaella Spadaro (Verdi) che ha commentato la giornata sul suo profilo facebook richiamandosi al valore universale della difesa della vita contro le ragioni del profitto.

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